Sinossi:
Anna sta recitando una
parte, ma non lo sa. O forse non vuole saperlo, perché altrimenti dovrebbe
chiedersi chi è, e cosa desidera dalla vita. Del resto, ha due meravigliosi
bambini, un padre che la adora e un marito chirurgo estetico che è appena
diventato primario di Villa Sant'Orsola, la clinica privata di famiglia. Ha
anche un amante, Javier, il papà spagnolo di una compagna di scuola del figlio:
si incontrano due volte alla settimana in un appartamento che diventa subito
uno splendido altrove, un luogo di abbandono. E allora, cos'è che non funziona?
I nodi, si sa, presto o tardi arrivano al pettine. Il suo matrimonio, il suo
rapporto con i figli, la reputazione della clinica: uno dopo l'altro, tutti i
pilastri della sua esistenza iniziano a vacillare. Anna è costretta a fare ciò
che non avrebbe mai immaginato: aprire gli occhi e attraversare il confine
sottile che separa l'apparenza dalla realtà. Per scoprire che le ferite, anche
se fanno male, a volte sono crepe dalle quali può entrare una nuova luce.
Commento:
Anna ama il bello, anela la sicurezza, si crogiola nella sua
esistenza tranquilla, affettata, senza scosse. Non ha ambizioni, solo desideri
semplici, concreti, tangibili. Sin da quando era piccola il padre, Attilio, le
ha costruito attorno un mondo perfetto in cui vivere, un mondo fatto a forma
dei suoi gusti, un principe azzurro da sposare al momento giusto, e lei non ha
mai sentito l'esigenza di muoversi altrove, di vedere se per caso ci fosse
dell'altro, di alzare la testa e guardare le crepe. E perché avrebbe dovuto?
Nella sua vita perfetta non esistono le crepe. Poi Anna si è sposata con Guido
e tutto andava ancora bene, finché non sono arrivati i bambini, Gabriele e
Natalia: ama perdersi nel loro odore, stringerseli al petto, ma pensa a loro
solo finché li ha davanti, li vive come una serie di incombenze da sbrigare, si
sente fuori tempo, sempre in affanno, sempre più costretta in una gabbia di
impegni e cose da fare che inesorabilmente riguardano vite altrui, anche se
questi altri sono i suoi figli. E nel frattempo Guido, che da sempre lavora
nella clinica del padre di Anna, sta diventando più importante, richiesto,
ambito, distante, impegnato, autoritario. Poi, un giorno, avvengono due cose:
Guido diventa primario della prestigiosa clinica di chirurgia estetica
Sant'Orsola e Anna lo tradisce per la prima volta. Lo tradisce con Javier, un
giovane uomo spagnolo, padre di una compagna d'asilo di Gabriele, il suo figlio
maggiore. Per Anna quanto accaduto con Javier è l'equivalente di una scossa
elettrica: per la prima volta nella sua vita ha deviato dal percorso prestabilito
per lei, per la prima volta ha fatto qualcosa che altri non sanno, non
controllano, qualcosa che la rende… imperfetta. E il guaio è che dopo tanto,
tanto tempo, Anna si sente completamente viva: il suo corpo sovreccitato brama
la trasgressione, non c'è null'altro che la interessi, che occupi i suoi
pensieri, neanche i figli. Da questo momento la vita di Anna cambia, è
costretta ad analizzare il mondo intorno a lei, ad interessarsi di cause e
conseguenze delle sue azioni, deve analizzare il perché di quell'imperfezione.
Ed è allora che, giorno dopo giorno, Anna comincia a scorgere le crepe.
D'improvviso Guido non è più così principe azzurro, il padre le nasconde parti
– parti importanti, importantissime – della sua vita passata e presente, lei
stessa è stata cieca davanti a ciò che le succedeva intorno. Lei, che le
imperfezioni le aveva viste solo attraverso l'occhio clinico di Guido (che le
deprecava nelle pazienti) e del padre Attilio (che al contrario le considerava
insite nella natura incompleta della donna) capisce che le imperfezioni vanno
affrontate, con tutte le loro conseguenze. Lo deve capire per forza, visto che
non aver affrontato la realtà rischia di costarle caro: tutti i nodi, prima o
poi, vengono al pettine e per Anna e i suoi figli districarli sarà tutt'altro
che indolore.
La perfezione, la sua mancanza e la sua dannosa illusorietà
è il tema affrontato con intelligenza, tatto ed originalità da Federica De
Paolis. Il suo ultimo romanzo, Le imperfette, ha vinto il premio Dea Planeta
2020, è stato pubblicato nel giugno di quest'anno e, proprio ieri è arrivata la
notizia, opzionato per una trasposizione cinematografica. Racconta la storia di
una donna di oggi, persa tra il desiderio di una vita tranquilla sebbene
artefatta e le difficoltà della realtà. Consigliato a chi cerca una lettura al
femminile dai risvolti non scontati, che faccia riflettere e induca a porsi
interrogativi talvolta scomodi.
Opera recensita: "Le
imperfette" di Federica De Paolis
Editore: Dea Planeta, 2020
Genere: narrativa italiana
Pagine: 304
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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