Sinossi:
Parigi, 1940. I libri sono
la luce. Odile non riesce a distogliere lo sguardo dalle parole che campeggiano
sulla facciata della biblioteca e che racchiudono tutto quello in cui crede.
Finalmente ha realizzato il suo sogno. Finalmente ha trovato lavoro in uno dei
luoghi più antichi e prestigiosi del mondo. In quelle sale hanno camminato
Edith Wharton ed Ernest Hemingway. Vi è custodita la letteratura mondiale. Quel
motto, però, le suscita anche preoccupazione. Perché una nuova guerra è
scoppiata. Perché l’invasione nazista non è più un timore, ma una certezza.
Odile sa che nei momenti difficili i templi della cultura sono i primi a essere
in pericolo: è lì che i nemici credono che si annidi la ribellione, la
disobbedienza, la resistenza. Nei libri ci sono parole e concetti proibiti. E
devono essere distrutti. Odile non può permettere che questo accada. Deve
salvare quelle pagine, in modo che possano nutrire la mente di chi verrà dopo
di lei, come già hanno fatto con la sua. E non solo. La biblioteca è il primo
luogo in cui gli ebrei della città provano a nascondersi: cacciati dalle loro
case, tra i libri si sentono al sicuro, e Odile vuole difenderli a ogni costo.
Anche se questo significa macchiarsi di una colpa che le stritola il cuore. Una
colpa che solo lei conosce. Un segreto che, dopo molto tempo, consegna nelle
mani della giovane Lily, perché possa capire il peso delle sue scelte e non
dimentichi mai il potere dei libri: luce nelle tenebre, spiraglio di speranza
nelle avversità.
Commento:
Non tesserò lodi sperticate
su questo romanzo che è stato pubblicato in Italia appena un mese fa e si
preannuncia già un caso editoriale. Dirò che è un buon romanzo, questo sì, e di
buoni romanzi che non hanno paura di parlare di guerra da vicino ce ne sono
tanti. Questo, in particolare, si concentra sulla Seconda Guerra Mondiale in Francia,
a Parigi, in una Ville Lumière occupata dai nazisti, mutata nella sua essenza
di città accogliente, ospitale, viva. C'è un posto, in particolare, in cui il
senso di appartenenza, accoglienza e parità tra culture si respira più che in
ogni altro luogo: è l'American Library di Parigi. È qui che lavora Odile, la
protagonista di questa storia, una giovane donna innamorata dei libri che
lavora come bibliotecaria proprio all'ALP e proprio in quegli anni disastrosi. È
lei che ci racconta le privazioni, l'ansia per i familiari, la solidarietà,
l'amicizia, ma anche la delazione, la colpa, la vigliaccheria, la meschinità
della gente. La biblioteca rimase aperta per tutta la durata della guerra,
baluardo di cultura, sapere e condivisione, a protezione dei libri, della
conoscenza, delle storie. Attraverso gli occhi di Odile viviamo la guerra nella
Parigi quotidiana, la scarsità di cibo, la corrispondenza che non arriva, i
tedeschi che si appropriano dei locali, i francesi che si accomodano in case
non loro… e gli ebrei e gli stranieri che, nonostante le restrizioni sempre più
pressanti, vogliono ancora leggere, come fosse la loro unica ancora di
salvezza. Tutta questa storia Odile l'avrebbe seppellita nel suo cuore per non
rivangarla mai più, se nella sua vita non fosse arrivata Lily, molti anni dopo.
Una ragazzina che ha molto da imparare e una gran curiosità e una donna
attempata, gentile ma riservata: un'accoppiata realistica e tenera.
La biblioteca di Parigi,
come dicevo, è un buon romanzo, basato su fatti realmente accaduti, ricerche e
fedeli ricostruzioni storiche sulle vite di chi all'American Library ci ha
lavorato davvero in quel periodo: alcuni personaggi, come scopriamo con piacere
nella postfazione, sono esistiti davvero. Tuttavia, l'impressione è che voglia
trattare troppi argomenti, soprattutto nella parte ambientata in America, e
finisca per farlo in modo superficiale… in ogni caso, non guizza mai, coinvolge
ma non avvince. Una buona lettura, sicuramente consigliata per la valenza storica
e gli spunti di approfondimento, ma non più di questo: non lo definirei né una
storia unica, né un capolavoro, né un romanzo che fa sognare, come pure ho
visto fare. Ma in fondo, questa è solo l'opinione di una lettrice, smentibile ed
ignorabile.
Opera recensita: "La
biblioteca di Parigi" di Janet Skeslien Charles
Editore: Garzanti, 2020
Genere: romanzo storico
Ambientazione: Parigi,
1939-1944; Stati Uniti, 1983
Pagine: 400
Prezzo: 17,90 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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