Sinossi:
Il giovane parroco di
Ambricourt si rivolge al suo gregge come «un povero mendicante che va di porta
in porta a mano tesa senza aver animo neppure di bussare», preoccupato e
stupito dalla noia, dal disamore, dall'aridità della piccola comunità a lui
affidata. La sua vita quotidiana è ridotta all'essenziale, il suo corpo, goffo
e magrissimo, è minato da un male incurabile: proprio questo sacerdote
"vincente" su di sé e sugli altri è per Bernanos il simbolo di una
religiosità autentica. Una forza e una dignità incrollabili sostengono infatti
il giovane prete che, pur sperimentando dentro di sé l'angoscia del dubbio, è
capace di riaccostarsi alla pienezza della fede, accettando e facendo accettare
agli altri, in uno slancio d'amore, il suo destino.
Commento:
Diario di un curato di campagna
è un libro difficile, complicato, uno di quelli che vanno riletti in più fasi
della vita con la certezza che ad ogni lettura ricaveremo qualcosa di diverso,
qualcosa di più da queste pagine. Pagine intrise di religiosità, fede, dubbio,
aridità, noia, malignità, grettezza, amore; pagine da cui traspare una profonda
conoscenza dell'animo umano. Il giovane curato della parrocchia di Ambricourt è
diverso dagli altri preti che, con piglio cattedratico, sembrano adattarsi alla
noia, al disamore, all'aridità che accomunano tutte le parrocchie. Egli crede
ancora nel Dio che serve e cerca di indurre, con le parole e con le azioni,
anche i suoi parrocchiani a tornare alla fede. La giovane età e questo suo
essere diverso, questo suo voler indottrinare, ricondurre le pecorelle al
gregge, gli attirano gli sguardi perplessi, le voci maligne, gli scherni dei
fedeli e persino l'avversione di dei nobili del paese. Nonostante una salute
tutt'altro che rosea, il curato compie il suo lavoro e il suo percorso di maturazione
nella fede con zelo e coscenziosità, interrogandosi sul suo operato, riflettendo
sulle sue giornate e sugli accadimenti della comunità. Ma se l'anima può essere
guidata dall'amore di Dio, il corpo è traditore…
La lettura di questo libro,
impegnativa e per nulla rilassante specie nella parte iniziale, è interessante perché
consente, una volta di più, di confrontarsi con l'animo umano, le sue
perversioni, l'abiezione, la meschinità, confrontate con un'anima semplice che
ancora crede nella rettitudine e nella bontà.
Opera recensita:
"Diario di un curato di campagna" di Georges Bernanos
Editore: Mondadori, prima
ed. italiana 1946
Genere: letteratura francese
Ambientazione: Francia
Pagine: 270
Prezzo: 13,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.
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