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mercoledì 19 agosto 2020

RECENSIONE: GEORGES BERNANOS - DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA


Sinossi:
Il giovane parroco di Ambricourt si rivolge al suo gregge come «un povero mendicante che va di porta in porta a mano tesa senza aver animo neppure di bussare», preoccupato e stupito dalla noia, dal disamore, dall'aridità della piccola comunità a lui affidata. La sua vita quotidiana è ridotta all'essenziale, il suo corpo, goffo e magrissimo, è minato da un male incurabile: proprio questo sacerdote "vincente" su di sé e sugli altri è per Bernanos il simbolo di una religiosità autentica. Una forza e una dignità incrollabili sostengono infatti il giovane prete che, pur sperimentando dentro di sé l'angoscia del dubbio, è capace di riaccostarsi alla pienezza della fede, accettando e facendo accettare agli altri, in uno slancio d'amore, il suo destino.

Commento:
Diario di un curato di campagna è un libro difficile, complicato, uno di quelli che vanno riletti in più fasi della vita con la certezza che ad ogni lettura ricaveremo qualcosa di diverso, qualcosa di più da queste pagine. Pagine intrise di religiosità, fede, dubbio, aridità, noia, malignità, grettezza, amore; pagine da cui traspare una profonda conoscenza dell'animo umano. Il giovane curato della parrocchia di Ambricourt è diverso dagli altri preti che, con piglio cattedratico, sembrano adattarsi alla noia, al disamore, all'aridità che accomunano tutte le parrocchie. Egli crede ancora nel Dio che serve e cerca di indurre, con le parole e con le azioni, anche i suoi parrocchiani a tornare alla fede. La giovane età e questo suo essere diverso, questo suo voler indottrinare, ricondurre le pecorelle al gregge, gli attirano gli sguardi perplessi, le voci maligne, gli scherni dei fedeli e persino l'avversione di dei nobili del paese. Nonostante una salute tutt'altro che rosea, il curato compie il suo lavoro e il suo percorso di maturazione nella fede con zelo e coscenziosità, interrogandosi sul suo operato, riflettendo sulle sue giornate e sugli accadimenti della comunità. Ma se l'anima può essere guidata dall'amore di Dio, il corpo è traditore…
La lettura di questo libro, impegnativa e per nulla rilassante specie nella parte iniziale, è interessante perché consente, una volta di più, di confrontarsi con l'animo umano, le sue perversioni, l'abiezione, la meschinità, confrontate con un'anima semplice che ancora crede nella rettitudine e nella bontà.

Opera recensita: "Diario di un curato di campagna" di Georges Bernanos
Editore: Mondadori, prima ed. italiana 1946
Genere: letteratura francese
Ambientazione: Francia
Pagine: 270
Prezzo: 13,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.


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