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venerdì 19 giugno 2020

RECENSIONE: CRISTINA CASSAR SCALIA - LA SALITA DEI SAPONARI


Sinossi:
Solo un caso molto complesso può distogliere, anche se per poco, il vicequestore Vanina Guarrasi dalla caccia ai propri fantasmi e riportarla in azione. Anzi, qualcosa di piú di un caso: un intrigo internazionale all'ombra dell'Etna. Esteban Torres, cubano-americano con cittadinanza italiana e residenza in Svizzera, viene trovato morto nel parcheggio dell'aeroporto di Catania; qualcuno gli ha sparato al cuore. L'uomo ha un passato oscuro, e girano voci che avesse amicizie pericolose, interessi in attività poco pulite. Eppure le indagini sono completamente arenate: nessun indizio che riesca a sbloccarle. Questo finché a Taormina, dentro un pozzo nel giardino di un albergo, si scopre il cadavere di Roberta Geraci, detta «Bubi». Torres e Bubi si conoscevano. Molto bene. Con l'aiuto della sua squadra e dell'immancabile Biagio Patanè, commissario in pensione che non ha perso il fiuto, Vanina riporterà alla luce segreti che hanno origine in luoghi lontani. Ma non potrà dimenticare gli incubi che la seguono fin da quando viveva a Palermo. Questioni irrisolte che, ancora una volta, minacciano di metterla in pericolo.

Commento:
Sta arrivando l'estate e, da un po' di anni a questa parte, quando arriva questo momento dell'anno sono particolarmente contenta: tra le nuove uscite editoriali, infatti, ce n'è una che mi fa sempre piacere ritrovare. È il vicequestore aggiunto Vanina Guarrasi, palermitana d'istanza a Catania, con un ottimo gusto in fatto di cinema, di musica e di cibo e un ottimo fiuto per le indagini. Con i suoi modi diretti e l'arguzia di chi ne ha viste tante e si aspetta di tutto, Vanina affronta un altro caso, stavolta con complicate diramazioni internazionali: ad essere stato ucciso è, infatti, Esteban Torres, un cittadino americano di origini cubane e residente in Svizzera, con molti traffici poco chiari in giro per il globo. Un punto di questo mappamondo ideale è proprio Catania, nel cui aeroporto l'uomo è, suo malgrado, partito per l'ultimo viaggio… una morte strana, avvenuta con un proiettile della sua pistola che tuttavia è scomparsa; inoltre molti sono i punti oscuri attorno a Torres. Il ritrovamento a Taormina del cadavere di Roberta Geraci, intima amica del Torres, non chiarisce il mistero, anzi, se possibile, contribuisce a renderlo ancora più intricato. Personaggi dubbi, strani traffici, tatuaggi ed occhi verdi fanno da cornice a un piccolo grande dramma esistenziale, quello di Vanina Guarrasi, divisa tra Catania e Palermo, tra il lavoro e il suo Paolo, l'uomo che ama e da cui è riamata, ma dal quale vuole stare lontana per proteggere entrambi. Ma tra volontà e riuscita, se c'è di mezzo l'amore, la distanza è abissale… ma d'altro canto sono in tanti, stavolta, a non essere sereni: neanche Spanò, il fido braccio destro di Vanina, è molto in forma in questo periodo… gli unici che sembrano sempre al top sono, nientemeno, Bettina e Biagio Patanè, due figure pittoresche, ma essenziali per Vanina e per questa storia. Senza di loro, e senza Alfio, Sebastiano, Nino, Adriano, Giulia, Manfredi e tutti gli altri, Vanina non mangerebbe niente di degno e probabilmente non riuscirebbe ad affrontare le ombre e i fantasmi che da sempre l'assillano e che sembrano addensarsi come nubi minacciose sulla sua vita.
Un altro bellissimo capitolo di una serie che mi ha conquistata perché sobria, discreta, limpida, a suo modo elegante. Cristina Cassar Scalia, con la sua prosa così sicura e mirata, riesce a trovare sempre il giusto equilibrio tra leggerezza e profondità, tra finzione letteraria e vita comune. E dato il finale bomba, poi, spero proprio che la prossima estate – e quindi la prossima storia di Vanina – arrivi presto.

Opera recensita: "La salita dei saponari" di Cristina Cassar Scalia
Editore: Einaudi, 2020
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: Catania, Sicilia
Pagine: 312
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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