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lunedì 1 marzo 2021

RECENSIONE: ANDRé ACIMAN - L'ULTIMA ESTATE

Sinossi:

Sud Italia, un'estate sulla Costiera amalfitana. A causa di un guasto alla loro imbarcazione, un gruppo di giovani americani si ritrova a soggiornare in un hotel frequentato da attempati turisti poco inclini al divertimento. Lì conoscono Raúl, personaggio riservato e imperscrutabile, sempre seduto in disparte con il suo taccuino. Finché un giorno si avvicina al loro tavolo: accortosi che Mark soffre visibilmente a una spalla, gli posa una mano sul punto dolorante, alleviandone il fastidio. Non contento, procede rivelando dettagli personali, anzi intimi, su tutti i presenti, informazioni che nessuno avrebbe mai potuto conoscere... Per vincere la diffidenza dei giovani, spiazzati dalle sue scomode verità, decanta loro le meraviglie della zona: una zona che frequenta d'estate fin da quando era bambino, piena di risonanze legate al mondo della mitologia, come i Lugentes Campi, i campi del pianto, dove gli amanti infelici errano ricordando le loro pene d'amore. L'unica del gruppo che non sembra lasciarsi ammaliare dal suo fascino e dalla sua retorica è Margot, che Raúl inizialmente aveva chiamato con quello che secondo lui doveva essere il suo vero nome di battesimo, Maria. Ma con il passare delle ore e dei giorni, dopo un pranzo condiviso e lunghe camminate sulla spiaggia, Margot comincia a fidarsi di lui, ad aprirsi... E Raúl la condurrà in un viaggio indietro nel tempo, verso un passato che li lega molto da vicino. Prenderà corpo una storia d'amore e di mistero, nel segno di quella delicata profondità nel raccontare i sentimenti che è un marchio inconfondibile di André Aciman.

 

Commento:

Che Aciman abbia una predisposizione naturale a raccontare i sentimenti con franchezza e senza giri di parole è cosa nota ai suoi lettori. Chi ha amato Chiamami col tuo nome e Cercami, però, non dovrà aspettarsi da questo suo ultimo libro qualcosa di perfettamente uguale ai romanzi precedenti: c'è, qui, una componente in più che sa di realismo magico e, se non proprio di fantasy, di fantastico certamente. La trama apparentemente sembra semplice e lineare, per quanto alcuni personaggi appaiano bizzarri sin da subito: un gruppo di turisti americani piomba in un noto hotel della costiera amalfitana e ne sovverte le abituali calma e sobrietà. Un uomo sulla sessantina, seduto ad un tavolo appartato, li osserva a lungo, quasi li studia, prima di tentare un approccio. Ben presto l'uomo rivela di possedere qualità e doni particolari, riesce a guarire le persone con un tocco, mostra di sapere cose che nessuno sa… ma soprattutto riesce a muoversi nel tempo, fra i vari Io che, inquieti, ci circondano e tentano di imporsi nella nostra vita attuale: si parla di altre personalità in cui abbiamo vissuto, di luoghi che ci sembra di aver visitato senza però esserci mai stati prima in questa vita… non c'è nulla di davvero soprannaturale in questa storia, anzi Aciman fa leva sugli errori, sulle rinunce che infliggiamo a noi stessi credendo di poter archiviare il dolore, di poter rinchiudere il destino in un cassetto. Niente di più falso e Aciman e il suo Raul, il protagonista di questa storia, ci raccontano.

Un libro gradevole, brevissimo, che si legge in qualche ora. Non c'è bisogno di credere a tutte le teorie che Raul ci espone, ma di sicuro si possono passare ore liete con un buon libro che sa coinvolgere.

 

Opera recensita: "L'ultima estate" di André Aciman

Editore: Guanda, 2021

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Costiera amalfitana

Pagine: 160

Prezzo: 16,00 €

Consigliato: sì

    Voto personale: 8.

  

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