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sabato 20 agosto 2016

RECENSIONE: ANDREA CAMILLERI - IL TUTTOMIO


Sinossi:

Arianna ha appena compiuto trentatré anni, ma il suo temperamento è ancora deliziosamente infantile. Quando Giulio la incontra, in un giorno triste per entrambi, è subito conquistato da questa creatura smarrita, selvatica come una bimba abbandonata eppure bellissima e sensuale. Arianna entra nella sua vita con una naturalezza che lo strega, e dal giorno in cui la sposa Giulio cerca di restituirle la luce che lei gli ha portato offrendole tutto ciò che potrebbe desiderare: anche quello che lui, a causa di un grave incidente, non può più darle... Così della loro routine entrano presto a far parte gli appuntamenti del giovedì, meticolosamente organizzati da Giulio in persona: in un pied-à-terre appartato o in una cabina sulla spiaggia, secondo la stagione, gli uomini destinati a incontrare Arianna sono tenuti a rispettare poche regole inviolabili. Nella vita di questa coppia, dunque, segreti non ce ne sono. Ogni tanto, però, Giulio è attraversato dalla consapevolezza che qualcosa gli sfugge: «Tu non mi hai detto tutto di te» le sussurra mentre non riesce a fare a meno di viziarla. È così. Di segreti Arianna ne ha molti, e brucianti – tanto che forse nemmeno lei ne conserva un ricordo nitido. Ma quello che custodisce più gelosamente è il “tuttomio”: una “tana” tutta sua, ricavata in un angolo del solaio, come la piccola caverna dove si rifugiava da bambina, in campagna. Ed è lì, nel tuttomio, che Arianna si confida con la sua unica vera amica, Stefania. I giochi di Arianna e Giulio sono troppo torbidi e coinvolgenti per non farsi, con il passare del tempo, pericolosi. Tanto più perché lei, come ogni bambina, non ha chiaro il confine che separa il gioco dalla realtà. E può bastare lo sguardo di un ragazzino ingenuo e focoso, a cui è difficile dire di no, perché le regole rischino di essere infrante e un vento sinistro porti scompiglio nella casa di bambola che Giulio ha costruito. Ispirato alla scandalosa vicenda dei marchesi Casati Stampa, ma anche percorso da una fitta trama di rimandi a grandi classici come Santuario di Faulkner e L’amante di Lady Chatterley di Lawrence, questo romanzo mette in scena una protagonista femminile straordinaria: inquietante nel suo candore, splendente di una luce nerissima. Quando abbandona la lingua mescidata dei suoi romanzi siciliani, Camilleri dispiega una scrittura magistralmente essenziale, limpidissima – verrebbe da dire spietata – eppure priva di inibizioni. Un gioco raffinato e colmo di ironia, con il quale trascina i lettori attraverso il labirinto dell’eros, al cuore dell’amore e della perdizione, là dove – come nel mito di Arianna – il Minotauro vive nutrendosi dei desideri più oscuri e inconfessabili. Un romanzo che si legge d’un fiato, terribile e sorprendente.

 

Oggi vi parlo di un romanzo breve, ma molto particolare: “Il tuttomio” del maestro Andrea Camilleri, uscito per Mondadori nel 2013. La trama mi aveva colpito già qualche tempo fa in libreria, così quando ho dovuto scegliere qualcosa di Camilleri che non fosse il mio amato Montalbano, sono andata a colpo sicuro.

I protagonisti di questa storia sono Arianna e Giulio, una coppia benestante con abitudini un po’ particolari: Giulio, diventato impotente a seguito di un incidente d’auto, per soddisfare gli appetiti sessuali della giovane e bellissima moglie Arianna, organizza degli incontri con sconosciuti previamente selezionati e ben retribuiti, con la condizione che non incontreranno la moglie per più di due volte. Ad uno di questi rendez-vous, cui prende sempre parte anche Giulio, Arianna conosce Mario, un diciassettenne inesperto ma molto molto attratto da lei. Tra i due comincia una relazione clandestina e pericolosa che rischia di mandare a monte il fragile equilibrio tra il passato ed il presente di Arianna e che, se scoperta, potrebbe farle perdere Giulio.

Non è facile parlare di questo libro perché, pur essendo breve, racchiude in sé molti spunti: tanto per cominciare, parliamo dei protagonisti. Quelli maschili sono esattamente agli antipodi: Giulio è un gentiluomo, curato, intelligente, attento ai bisogni della compagna e pronto a viziarla ed a soddisfare ogni suo capriccio per il bene del loro rapporto; Mario è spregiudicato, irruento, folle, infantile ed anche un tantino egoista. E poi c’è lei, Arianna, la figura centrale della storia: una donna bambina, una creatura carnale e bellissima, ma che fra i tanti suoi segreti nasconde qualcosa di triviale e selvatico. Questa sua personalità da bambina cattiva viene ineluttabilmente fuori nel “tuttomio”, il suo posto segreto, il labirinto di cui lei sola conosce l’uscita, il luogo dove custodisce, come una sacerdotessa, tutti i simboli del suo essere. Per tracciare i contorni di questa donna Camilleri ricorre ad una narrazione al presente, divisa tra la Arianna di oggi e quella di ieri, con i suoi numerosi amanti ed i suoi tanti segreti, quella che tratta amore e morte quasi come se fossero incidenti di percorso, tappe da superare in un viaggio di vita la cui destinazione è tutt’altro che chiara. La scrittura di Camilleri è qui essenziale, scorrevole, chiara; non c’è traccia della sicilianità che caratterizza i romanzi di Montalbano, ma di tanto in tanto l’autore usa espressioni come “si alza a mezzo”, che mi hanno dato una sensazione di provincialità, utile ad entrare nel contesto sociale di Arianna, giovane donna vissuta con la nonna in un paesino ai margini di un bosco e poi trasferitasi in città.

Tanti sono, poi, i rimandi letterari: dal mito del filo di Arianna a classici come “l’amante di Lady Chatterley”, fino a “Santuario” di Falkner, autore spesso citato nei romanzi di Camilleri. Un romanzo moderno, dunque, ma in chiave classica, in cui si racconta l’eros in un tempo moderno, ma con profonde radici piantate nel passato.

Mi è piaciuto? Sì, anche se devo ancora assorbirne tutta la portata. Ho qualche perplessità soprattutto sul finale: non so se mi sia piaciuto o cosa mi aspettassi in realtà… di sicuro il libro ve lo consiglio: si legge in un giorno, ma dà da pensare per un po’.

 

Opera recensita: “Il tuttomio” di Andrea Camilleri

Editore: Mondadori, 2013

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: non definita

Pagine: 147

Consigliato: sì.

 

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