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sabato 11 febbraio 2017

RECENSIONE: ALEXANDR PUSKIN - EVGENIJ ONEGIN


Sinossi (Ed. Marsilio):

Uno spreco, una storia d'amore mancata, l'impossibile accordo tra educazioni sentimentali ispirate a modelli letterari diversi, la vita stritolata nelle

divergenze fra civiltà e natura. L'incontro di Evgenij e Tatiana nella campagna russa, la lettera d'amore della signorina di provincia al giovane dandy,

il duello con cui questo uccide l'amico, i suoi viaggi e infine l'arrivo a Pietroburgo per riconoscere Tatiana nelle vesti di altera principessa legislatrice

di salotti e innamorarsene perdutamente: Puskin racconta questa tragica storia con grande levità di toni.

 

Il protagonista di questa storia è Evgenij Onegin (da alcuni editori italianizzato in Eugenio), un giovane bon vivant di città abituato a passare da una festa ad un ballo, da una donna ad un’altra con molta leggerezza. Richiamato nella campagna russa da una missiva che gli ingiunge di assistere uno zio morente, al suo arrivo Onegin trova una pace insperata e la possibilità di oziare allontanandosi, almeno temporaneamente, dai lussi della città. Qui conosce Lenski, un giovane poeta bello ed ardimentoso con il quale stringe amicizia, e Tatiana, una giovane ombrosa e schiva che si innamora di lui.

Troppo affezionato alla propria libertà, il nostro eroe la rifiuta, ma a distanza di tempo questa scelta si rivelerà un fatale errore.

La storia ci viene raccontata da un narratore esterno, un amico di Onegin, probabilmente l’autore stesso. Costui interviene talvolta per spiegare le sensazioni provate dai personaggi, ciò che celano nel loro animo e spesso ha la funzione di chiarire al lettore i punti più oscuri. Il romanzo è scritto in versi divisi in stanze ed il linguaggio (consideriamo che l’Onegin è stato scritto nell’Ottocento) è parimenti poetico e a volte pomposo. Tuttavia l’opera si legge piacevolmente e senza intoppi, ma altresì senza particolari picchi di interesse.

Personalmente ho trovato questo romanzo, il primo che leggo di Puskin, piacevole ma non particolarmente emozionante: non è nonostante fossi curiosa di conoscere l’evoluzione della storia, il libro non è riuscito a coinvolgermi fino in fondo. Ad ogni modo riconosco che si tratta di un’ottima lettura, perciò la consiglio. Ultima considerazione: nei romanzi d’amore di solito mi piacciono i finali alla “e vissero felici e contenti”, ma in questo caso sono contenta che sia andata diversamente! Onegin come personaggio non mi piace e l’ho trovato borioso ed arrogante, perciò… ben gli sta!

 

Opera recensita: “Evgenij Onegin” di Alexandr Puskin

Editore: Marsilio, Feltrinelli, Einaudi, Bur, Sansoni

Genere: romanzo in versi

Ambientazione: Russia, 1800

Consigliato: sì.

 

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