simposio lettori copertina

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giovedì 24 maggio 2018

RECENSIONE: MICHEL BUSSI - NINFEE NERE


Sinossi:

A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della

località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura.

La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre.

Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe

dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è

costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi

di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta

al lettore distinguere il vero dal falso.

 

Commento:

“Ninfee nere”… che dire di questo giallo francese intriso d’arte e di cultura? Dirò che è davvero singolare, che è inconsueto e che non mi è piaciuto.

Non è affatto brutto, intendiamoci! E’ solo che non mi ha catturata, non mi ha colpita ed in alcuni punti l’ho trovato assurdamente banale e noioso. Tutto ruota intorno al paesino di Giverny, alla pittura di Monet la cui presenza ingombrante si avverte ancora, anche a distanza di oltre settant’anni. Una serie di morti, tutte inspiegabili e tutte avvenute con lo stesso modus operandi, scuotono la’ordinata routine del paese. C’è una donna, un’anziana ombra nera, che vede e sa tutto, ma che sembra invisibile agli altri, tanto gli occhi si sono abituati a vederla aggirarsi con passo claudicante per le strade tanto conosciute. Quale sarà la chiave di questa storia? Dove porterà il nastro argentato dei ricordi?

L’atmosfera chiusa del paesino di provincia che i tanti turisti non riescono a portar via, la presenza di Monet e l’ombra della vecchia signora, il concatenarsi degli eventi, la superficialità dell’ispettore… tutto questo contribuisce a dare alle pagine un che di claustrofobico ed un senso di catastrofe imminente e ineluttabile. Nonostante questo, però, la tensione non aumenta quasi mai, è come se nulla svegliasse il lettore dal torpore sonnolento del paese… e il finale, imprevisto ed inaspettato, non getta l’attesa chiarezza sulla storia. Un'altra cosa, poi, non mi permette di dare un giudizio positivo a questo giallo: a me piace – ma è solo questione di gusto personale – che alla fine della lettura di un giallo/thriller il cerchio si chiuda, i pezzi del puzzle si incastrino… qui, però, pur con tutto l’impegno e la condiscendenza possibile, qualcosa proprio non torna.

Non consiglio né sconsiglio apriori questo libro… se intravedete una minima possibilità che i “difetti” che io vi ho riscontrato possano essere superati e che possa piacervi… dategli una chance. Io, dal canto mio, mi terrò la mia perplessità.

 

Opera recensita: “Ninfee nere” di Michel Bussi

Editore: E/O, 2011

Genere: giallo

Ambientazione: Giverny-Normandia, Francia

Pagine: 394

Prezzo: 16,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 6.

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