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giovedì 28 ottobre 2021

RECENSIONE: TRUMAN CAPOTE - A SANGUE FREDDO

Sinossi:

Il 15 novembre 1959, nella cittadina di Holcomb, in Kansas, un proprietario terriero, sua moglie e i loro due figli vengono trovati brutalmente assassinati: sangue ovunque, cavi telefonici tagliati e solo pochi dollari rubati. A capo dell'inchiesta c'è l'agente Alvin Dewey, ma tutto ciò che ha sono due impronte, quattro corpi e molte domande. Truman Capote si reca sul luogo dell'omicidio con la sua amica d'infanzia, la scrittrice Harper Lee, e, mentre ricostruisce l'accaduto, le indagini che portano alla cattura, il processo e infine l'esecuzione dei colpevoli Perry Smith e Dick Hickcock, esplora le circostanze di questo terribile crimine e l'effetto che ha avuto sulle persone coinvolte, scavando nella natura più profonda della violenza americana. Non appena il reportage viene pubblicato, prima a puntate sul «New Yorker» nel 1965 e in volume l'anno successivo, Truman Capote diventa una vera celebrità e le vendite si impennano, così come gli inviti ai party più esclusivi e ai salotti televisivi. Ancora oggi,A sangue freddo viene considerato da molti il libro che ha dato origine a un nuovo genere letterario, un'opera rivoluzionaria e affascinante, una combinazione unica di abilità giornalistica e potere immaginativo.

 

Commento:

Da quando ho cominciato ad interessarmi più approfonditamente del mondo thriller mi è capitato spesso di imbattermi in "A sangue freddo" di Truman Capote. Questo romanzo, pubblicato per la prima volta a puntate nel 1965 e poi in volume nel 1966, mi era stato prospettato come imprescindibile per chiunque fosse, un minimo, anche solo un pochino, appassionato di questo genere letterario, così mi ero accinta a leggerlo già un po' di tempo fa, ma l'avevo abbandonato, perplessa, dopo poche pagine: mi era parso arido, freddo, distaccato, sicuramente impegnativo… insomma, non era il suo momento. Ero rimasta, però, con il cruccio di perdermi una lettura, a detta di tutti, fondamentale per un'appassionata di thriller e di True crime. Ebbene, ora che l'ho letto posso dire che… ne è valsa decisamente la pena! È vero, è un romanzo impegnativo, ma non è assolutamente arido, né freddo, né distaccato. È un romanzo-verità, espressione coniata proprio a partire da questo noir, pertanto è necessariamente realistico, con tutto ciò che questo comporta, trattandosi del racconto di una storia vera. Quello magistralmente ricostruito in queste pagine da Truman Capote è l'omicidio, tanto truce quanto sbalorditivo ed inspiegabile, di un'intera famiglia di quattro persone, avvenuto un sabato notte di novembre del 59 in una cittadina del Kansas. Le vittime sono, come ci dice Capote, le ultime persone che ci si sarebbe immaginati potessero essere uccise, tanto erano apprezzate e ben volute in paese. Gli assassini sono Perry Smith e Dick Hickcock e beh… se deciderete di imbarcarvi in quest'esperienza di lettura, avrete modo di conoscerli da voi, ammesso che si possa davvero arrivare a conoscerli. Noir, thriller psicologico, cronaca di un quadruplice omicidio, A sangue freddo è uno di quei libri che superano le etichette e si possono tranquillamente annoverare tra gli evergreen, i must, i libri da leggere almeno una volta nella vita se si vuole provare a fare i conti, una volta di più, con la perversità dell'animo umano. Consigliato, ovviamente.

 

Opera recensita: "A sangue freddo" di Truman Capote

Editore: Garzanti, prima ed. i1966

Traduttore: Mariapaola Ricci Dettore (Tutte le edizioni precedenti al 2019), Alberto Rollo (ed. 2019)

Genere: noir

Ambientazione: Stati Uniti, anni '50

Pagine: 391 (prima ed.), 412 (ed. 2019)

Prezzo: 22,00 € (Ed. 2019)

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

      

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