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venerdì 15 aprile 2022

RECENSIONE: MATTIAS EDVARDSSON - TROPPO VICINI

Sinossi:

La casetta nella placida, profonda Svezia del sud, dove Micke e Bianca e i loro due figli si trasferiscono lasciandosi alle spalle l’animata Stoccolma, sembra un posto perfetto per ricominciare. Un’apparenza che s’incrina, però, quando la coppia inizia a frequentare i nuovi vicini: Jacqueline, ex fotomodella con conclamate difficoltà a far correre la vita su un binario stabile; Fabian, suo figlio, un quindicenne dal comportamento spiazzante; Ola, impiegato di banca con una condanna per aggressione e un’ossessione strisciante per la messa in sicurezza del quartiere; Åke e Gun-Britt, pensionati e sentinelle di vicinato, alacremente impegnati a tenere d’occhio i movimenti altrui. Quando Bianca viene investita davanti a casa, la prima conclusione è che si sia trattato di un incidente. Ma mentre lei combatte tra la vita e la morte in un letto di ospedale, ombre prima invisibili cominciano ad affiorare sulla patina scintillante di quel lindo quartiere, tradendone il lato più segreto, oscuro e violento. Edvardsson ha costruito un thriller psicologico come si intesse una ragnatela, usando fili sottilissimi e tenaci per distorcere le percezioni e capovolgere ogni certezza. Una tela dell’inganno che avvolge la mente del lettore in un’unica, assillante domanda: chi di noi può dire di conoscere davvero i propri vicini?

 

Commento:

Un paesino da fiaba che si tramuta in un luogo claustrofobico ed infido; una famiglia che esteriormente appare modello, in cui fragilità e crepe rischiano di incrinare un equilibrio raggiunto e tenuto insieme duramente; un vicinato apparentemente accogliente e affabile, ma in realtà ficcanaso ed invadente; un generale senso di diffidenza e sospetto… Un incidente, una donna investita - davanti al cortile di casa – dall'auto di una vicina… e tutto deflagra. Vengono a galla le voragini sentimentali, le solitudini, i vizi, le debolezze, il passato che si era cercato di superare… E i rapporti si guastano irreparabilmente, i sensi di colpa si annidano insieme ai dubbi e il nero dell'ira e dello sconforto prende il sopravvento. È la cronaca di un fallimento annunciato, è parte della quotidianità di tanti, è la storia raccontata in questo thriller di Mattias Edvardsson. Una storia ingigantita, certamente inverosimile, impossibile in un cortile di un paesino del sud della Svezia, ma di certo una storia che, se ridimensionata, è plausibile almeno in alcune delle sue parti. Perché? Perché parla di problemi con cui tutti siamo – o siamo venuti – in contatto, problemi sociali, problemi che affliggono la nostra società, quella in cui viviamo, quella di cui siamo parte. Certo, la storia fa ancora più senso se pensiamo che è ambientata in Svezia, il Paese preso a modello di benessere e qualità della vita (che in realtà così bene non sta), ma anche noi non siamo esenti dalla riflessione. "Troppo vicini" parla dei rapporti familiari e di vicinato, del conoscere o credere di conoscere gli altri e noi stessi, delle piaghe dei giovani e di quelle degli adulti. Sì, forse non sarà originale, ma è di certo un thriller gradevole che tiene alta l'attenzione. Da leggere, quantomeno per riflettere un po'.

 

Opera recensita: "Troppo vicini" Mattias EdVardsson

Editore: Rizzoli, 2021

Traduttore: Samanta K. Milton Knowless

Genere: thriller psicologico

Ambientazione: Svezia

Pagine: 384

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

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