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martedì 14 giugno 2016

RECENSIONE: NINO DI MATTEO, SALVO PALAZZOLO - COLLUSI


Sinossi:

Da oltre vent'anni Nino Di Matteo è in prima linea nella lotta a Cosa nostra. Titolare di un'inchiesta che fa paura a tanti - quella sulla trattativa Stato-mafia,

che si sviluppa nel solco del lavoro di Chinnici, Falcone e Borsellino - è lui il magistrato più a rischio del nostro Paese. Le indagini che ha diretto

e continua a dirigere, ritenute scomode persino da alcuni uomini delle istituzioni, lo hanno reso il bersaglio numero uno dei boss più influenti: Totò

Riina e Matteo Messina Denaro. Le parole del pm, raccolte dal giornalista Salvo Palazzolo, offrono una testimonianza diretta e autorevole sulle strade

più efficaci per contrastare lo strapotere dei clan. E lanciano un grido d'allarme: Cosa nostra non è sconfitta, ha solo cambiato faccia. È passata dal

tritolo alle frequentazioni nei salotti buoni, facendosi più insidiosa che mai; anche se le bombe tacciono, il dialogo continua: tra politica, lobby, imprenditoria

e logge massoniche si moltiplicano i luoghi franchi in cui lo Stato è assente. Con una semplicità unica, Di Matteo condivide con il lettore la propria

profonda comprensione del fenomeno mafioso di oggi. Così, tra denunce e proposte, questo libro permette di gettare uno sguardo ai meccanismi con cui Cosa

nostra si è insinuata nelle logiche economiche, sociali e politiche del nostro Paese. Un'opera che si rivolge a tutti, perché è dalle azioni di ciascuno

che deve partire il contrasto alla criminalità...

 

Sin dal primo giorno vi ho promesso recensioni oneste, nel bene e nel male. Perciò anche stavolta, mio malgrado, sarò il più sincera possibile: questo libro non mi è piaciuto. Confesso che, date le firme più che autorevoli, avevo aspettative alte per questo libro. Tuttavia, alla fine di una lettura rapida ma vuota, devo ricredermi: sono delusa, mi aspettavo altro.

Ho letto svariati libri con argomento la mafia e l’antimafia, per lo più scritti da testimoni diretti delle stragi del 1992 e del grande lavoro che c’è stato prima e dopo quell’estate. Anche in questo caso il libro porta la firma di un magistrato antimafia, il Pubblico Ministero Nino Di Matteo, che si propone di spiegare i rapporti tra mafia e potere, tra Cosa nostra e la politica e l’imprenditoria.

Credo di non sbagliare se affermo che non c’è, al momento, in Italia una persona più titolata di lui per affrontare quest’argomento spinoso: il giudice, infatti, è stato titolare dell’inchiesta relativa alla trattativa Stato-mafia. Attraverso le domande del giornalista Salvo Palazzolo, Di Matteo ripercorre gli ultimi vent’anni analizzando i rapporti tra l’organizzazione mafiosa e i vari stadi del potere e dell’imprenditoria in un’analisi dettagliata e ragionata.

Tuttavia a me questo libro, al contrario di altri, non ha trasmesso nulla: l’ho trovato piatto, privo di quella verve che invece ho riscontrato in Ayala o nel capitano Pellegrino. Forse il problema è che le vicende, sebbene molto dettagliate, mancano della giusta contestualizzazione fattuale che attira e spinge alla lettura. O forse il problema è solo mio, magari non era il momento giusto per leggere questo libro… non saprei! Ecco perché non mi sento di bocciarlo completamente, magari ad altri piace… perciò lo inserirò nei libri sì/no, non eccellente, ma neppure da bocciare… accidenti, stiamo sempre parlando di un magistrato eccellente!

 

 Opera recensita: “Collusi. Perché politici, uomini delle istituzioni e manager continuano a trattare con la mafia” di Nino Di Matteo con Salvo Palazzolo

Editore: Rizzoli, Bur, (Futuro passato), 2015

Genere: saggistica

Ambientazione: Sicilia, Italia

Pagine: 186

Consigliato: sì/no

 

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