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sabato 24 febbraio 2018

SEGNALAZIONE: ENZO CASAMENTO - ACUBA, TRAPPOLA DA UN ALTRO MONDO

Torna la rubrica della "Segnalazione" che riguarda i libri che non abbiamo ancora letto, ma che ci sembrano interessanti.
Quest'oggi segnaliamo "Acuba, trappola da un altro mondo" di Enzo Casamento.


Sinossi:

Un mix sorprendente di azione, avventura, mistero, thriller. Una narrazione fantasy che crea un mondo coerente e credibile allo scopo di stimolare riflessioni

su temi fondamentali dell’esistenza. Luca Contero, un brillante scienziato in grave difficoltà, decide di farla finita. L’incontro con la giovane ed enigmatica

Eva lo pone di fronte alla drammatica scelta di cambiare completamente vita, ma c’è un prezzo da pagare per questa scelta. La coppia deve risolvere un

caso assolutamente impossibile; migliaia di investigatori altamente specializzati e in possesso delle risorse più avanzate, non sono riusciti in mesi di

indagini a scovare il minimo indizio. Dietro gli inspiegabili avvenimenti si cela una mente raffinata e malvagia, estremamente potente, che ha predisposto

una trappola micidiale. L’intera umanità è in pericolo, Luca lotta disperatamente ma non sa cosa lo attende. Da mesi ai primi posti nelle classifiche Amazon.

Un bestseller che si distingue per la profondità dei contenuti.

 

Più info:

Il libro è acquistabile su Amazon al link: ACUBA: Trappola da un altro mondo

 

Estratto:

Non chiedetemi perché tra poco uscirò di casa per gettarmi sotto un treno.
Proverei imbarazzo nell’abbozzare una risposta.
Sto molto male, ma ho sempre sostenuto che vale la pena di vivere sino all’ultimo, vedere sorgere il sole, godere di una passeggiata, apprezzare i progressi continui della scienza. Inoltre ho una figlia e quattro nipoti, devo compiere un ulteriore sforzo per reprimere il senso di colpa nei loro confronti. È da ieri sera che provo a chiamare Isabella per sentirne un’ultima volta la voce, ma come beffa del destino non riesco a contattarla.
Da giovane, in una fantasia spontanea, immaginavo che avrei preferito morire in mare, d’estate. Scendendo dolcemente negli abissi, avrei scoperto attorno a me un mondo sconosciuto.
Invece, in una piovosa giornata invernale di una città lontana dalla costa, verrò spiaccicato dall’acciaio, tranciato a pezzi dalle rotaie. Non ho preso la morfina stamattina, voglio sentire il dolore accompagnarmi verso la morte, aiutarmi a non cambiare idea, a non esitare.
L’idea di non aspettare la penosa fine si è fatta strada un paio di settimane fa, spinta dalla crescente depressione. Ho dovuto iniettarmi dosi di morfina sempre maggiori per controllare il dolore provocato dalle metastasi. L’oncologo ha pronosticato due mesi di vita, sofferenza inutile che non riesco più a tollerare.
So che è sbagliato, ma tra mezz’ora tutto sarà finito. Per sempre.
Ieri sera ho mandato giù una valanga di psicofarmaci, tra ansiolitici e sonniferi, perché non riuscivo ad acquietarmi. Stamattina, dopo una tormentata lotta con me stesso, ho deciso.
Non so perché proprio sotto un treno, tra la gente, in maniera brutale, con il corpo maciullato. Potrei semplicemente ingoiare una tonnellata di sonnifero, passando dal sonno alla morte senza nemmeno accorgermi, comodamente disteso nel letto.
Non chiedetemi, non so rispondere.
Indugio a osservare le lacrime di pioggia che scorrono sul vetro.
Per un attimo mi piace pensare che siano per me. Sono solo in quest’ultimo disperato viaggio verso il nulla eterno. Solo. Attraverserò un deserto d’indifferenza per raggiungere la mia ultima stazione, e prendere il treno che mi porterà lontano.
Tolgo un foglio dalla stampante, scrivo con una biro “Perdonatemi, soffrivo troppo”, e lo lascio sul tavolo del soggiorno accanto alla cartella clinica.
Prendo la foto dei miei genitori e li guardo, ricordando i momenti felici. Li bacio e li stringo al cuore. Ciao papà, ciao mamma.
Un ultimo sguardo allo specchio, come per dare l’addio a me stesso. Sotto gli occhiali l’espressione è spenta, sul viso scavato e sofferente la barba di molti giorni è quasi tutta bianca. “Ciao Luca” mi dico mentalmente.
Indosso il giubbotto e, dopo un’occhiata di commiato, tiro dietro di me la porta di casa. Mi sento svuotato, privo di ogni energia, tuttavia decido ugualmente di non prendere l’ascensore. Andando incontro alla morte, voglio sentire più che posso la terra sotto i piedi.
L’aria fredda e umida di pioggia mi sferza il viso. Qua e là osservo i residui della nevicata sporchi di fango. Salgo mesto in auto e mi dirigo verso la stazione. C’è poco traffico, oggi è anche domenica. Un giorno di festa. Abbozzo un sorriso amaro quando trovo parcheggio proprio accanto allo sbocco del sottopassaggio, dal lato opposto all’ingresso principale della stazione.

 

Opera recensita: “Acuba: trappola da un altro mondo” di Enzo Casamento

Editore: Create Space Independent platform, 2016

Collana: Acuba

Genere: Fantasy

Pagine: 318

Prezzo: 10,99 €.

 

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