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sabato 3 agosto 2019

RECENSIONE: WILLIAM FAULKNER - L'URLO E IL FURORE


Sinossi:
Il 1929, passato alla storia come l'anno del crollo di Wall Street che segnò l'inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti "Addio alle armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore" di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo Sud.

Commento:
Enigmatico, confuso, delirante, a tratti convulso. Questo libro è quanto di più frammentario io abbia letto, sia sul piano temporale che della narrazione. E' la storia delle disavventure dei Compson, una famiglia bianca del Sud degli Stati Uniti ora in rovina, e della loro servitù. Si tratta di un romanzo corale, giacché la narrazione è affidata a quattro personaggi diversi, il che non fa che aumentare ancora la frammentazione, semmai ce ne fosse bisogno.
Il tema principale vuole essere la profonda differenza tra bianchi e neri in quel particolare periodo storico ed in quella specifica zona degli Stati Uniti… ma, sinceramente, darei un premio a chiunque sia riuscito ad individuarne pienamente i termini. So che mi attirerò le ire di molti, che darò l'impressione di faciloneria, che Faulkner è un autore da Nobel, molto amato e di valore, ma a me questo romanzo proprio non è andato giù. Non è il primo che leggo di Faulkner – l'anno scorso avevo letto Luce d'agosto sul quale avevo espresso considerazioni nettamente diverse – quindi non credo di avere un problema con l'autore… ciò che più mi ha disturbato nella lettura è stato proprio l'uso voluto e smodato di dialoghi fatti di frasi brevi e ripetute ed alternati a lunghi flussi di coscienza il cui legame col testo precedente era alquanto sfuggente, per usare un eufemismo. Mi dispiace, ma non mi sento di consigliare questo libro: certamente avrà grande valore, ma, molto francamente, non credo che la bravura di un autore stia nel rendere il suo testo il più impenetrabile possibile e nel trattare un tema così importante senza farsi capire. Sia chiaro, comunque, che questa è la mia opinione personale da lettrice e che non ho alcuna competenza nel giudicare un'opera letteraria, specie se firmata da un autore così importante.

Opera recensita: "L'urlo e il furore" di William Faulkner
Editore: Einaudi, prima ed. 1929
Genere: letteratura americana
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 326
Prezzo: 13,00 €
Consigliato: no
Voto personale: 5.


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