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giovedì 16 gennaio 2020

RECENSIONE: DAVID FOENKINOS - CHARLOTTE


Sinossi:
Per puro caso, David Foenkinos scopre l'opera di Charlotte Salomon. Una mattina qualunque, ad Amsterdam. Le sue tele sono una folgorazione. La sintonia è subito precisa, spontanea: la strana sensazione di conoscere già qualcuno che si sta scoprendo. È l'inizio di un'ossessione. Charlotte Salomon diventa la sua stessa scrittura, la sola storia che è necessario scrivere. Partendo dall'inizio, dall'infanzia a Berlino e dalle tragedie familiari che sembrano ripetersi come un ritornello malvagio e fatale nella vita della giovane pittrice, ma attraversando anche gli artisti e l'euforia portata nelle stanze di casa dal talento musicale della seconda, adorata moglie di suo padre. E poi di colpo, irresistibile, la scoperta della pittura, durante un viaggio in Italia sotto le prime ombre del nazismo. La nascita prorompente di una vocazione che non l'abbandonerà più, così grandiosa da farla ammettere, unica studentessa ebrea, all'Accademia delle Belle Arti, dove l'eccezionalità del suo talento sembra per un breve momento avere la meglio sulle leggi razziali. E poi l'amore, la passione assoluta per l'uomo che per primo sa vedere la straordinarietà della sua pittura e la incoraggia al punto tale da costringerla a lasciarlo, a fuggire in Francia per cercare la salvezza Charlotte deve vivere, deve creare. Devi dipingere, Charlotte. Dipingere per non impazzire. Ma è troppo tardi, la guerra incombe da tutte le parti.

Commento:
Una lettura breve, ma intensissima, questo Charlotte dello scrittore francese David Foenkinos: un libro scritto con una prosa sciorinata in forma di poesia, ma incisiva, diretta, didascalica ed efficace. Con frasi che sembrano scorrere via come immagini in sequenza, Foenkinos racconta la vita della pittrice tedesca Charlotte Salomon, vissuta a Berlino, poi fuggita in Francia fino a morire per mano dei nazisti nel 1943, a ventisei anni, al quinto mese di gravidanza.
La vita di Charlotte non è stata facile: una madre morta suicida – come molti membri della sua famiglia – e un padre che, per sopportare il dolore, annega nel lavoro; una matrigna buona, attenta, ma a sua volta oppressa dall'impossibilità di esibirsi per le leggi razziali (era una celebre cantante), un amore acerbo che costituirà la sua nemesi fin quasi alla morte. Charlotte trova finalmente salvezza, sfogo, modo di esprimere ciò che ha dentro attraverso la pittura: è così brava che viene ammessa, unica ebrea in quegli anni, all'Accademia di pittura di Berlino. La pittura sarà la sua unica compagna anche nei momenti più bui, più difficili, quelli del distacco, della prigionia, dell'isolamento. Sarà con la pittura che Charlotte riuscirà a raccontare la sua vita. E tanti anni dopo, come è accaduto a tanti, lo scrittore David Foenkinos viene letteralmente folgorato dalle opere di Charlotte che non conosceva, ma di cui si innamora al punto che Charlotte diventa la sua ossessione. In questo libro, ispirato all'opera Vita o teatro della stessa pittrice, Foenkinos ci racconta la storia di questa ragazza fragile, eppure testardamente, pervicacemente attaccata alla vita mentre intorno a lei c'era solo morte.

Opera recensita: "Charlotte" di David Foenkinos
Editore: Mondadori, 2015
Genere: narrativa straniera, romanzo storico, biografia
Ambientazione: Germania-Francia
Pagine: 200
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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