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lunedì 27 gennaio 2020

RECENSIONE: WILLIAM FAULKNER - MENTRE MORIVO


Sinossi:
Un viaggio folle su un barroccio sgangherato, tra inondazioni e fienili in fiamme, sotto i cerchi sempre più stretti degli avvoltoi che accompagnano speranzosi il grottesco funerale di Addie Bundren. Attorno alla bara, ingobbiti nei loro truci destini, assorti ciascuno nel proprio segreto, il marito e i cinque figli. Faulkner scrive questo suo quinto romanzo in sei settimane: è l’estate del 1929, ha trentadue anni, lavora di notte come operaio in una centrale elettrica e ha appena pubblicato una delle sue opere più alte e composite, L’urlo e il furore. E Mentre morivo è un nuovo, ancor più vertiginoso azzardo, poiché in esso Faulkner riesce a ordire una rara, tetra polifonia di voci monologanti, nella quale riconosciamo il suono di un’America primordiale e sino allora muta.
Mentre morivo è apparso per la prima volta nel 1930.

Commento:
Dopo aver letto Luce d'agosto (piaciuto molto) e L'urlo e il furore (piaciuto per niente) avevo bisogno di capire, di farmi un'impressione personale più circostanziata su Faulkner. Così ho letto Mentre morivo… e ho capito che Faulkner non fa per me, non mi piace, non incontra il mio gusto, mi annoia. Mi dispiaccio molto di questo, ma sebbene sia stato più gradevole (di poco) rispetto a L'urlo e il furore, Mentre morivo non mi ha conquistata. La storia è, nei fatti che la compongono, tutto sommato semplice: una famiglia, i Bundren, sgangherata e complicata, è alle prese con un grave lutto e con il conseguente funerale: Addie Bundren, madre e moglie, è dapprima in fin di vita (in apertura del libro), poi trapassa e infine deve essere condotta a Jackson per poter essere sepolta, perché questa era stata la promessa strappata al marito quando ancora Addie era viva e vegeta. C'è, palpabile, lo strazio dei familiari che in alcuni casi si tramuta in ossessione; c'è chi si dà da fare, chi non capisce, chi resta pressoché inerte. Tutti, a loro modo, partecipano e sono coinvolti nel lutto. Ma, come anticipato, i Bundren sono tutt'altro che una famiglia normale e piatta… basti leggere il resoconto del viaggio che da casa li ha portati a Jackson con bara al seguito… qualcosa di folle e grottesco. Ora, sebbene la storia in sé sia stata in qualche misura interessante, ciò che proprio non digerisco è la narrazione, la prosa confusa e frammentata di Faulkner, la sua narrazione corale che, mentre è osannata da pubblico e critica, per i miei gusti opinabilissimi, è un minus per il romanzo. Ripeto, mi dispiace per me perché so di perdermi un autore di valore, ma non riesco ad apprezzare Faulkner. Non so davvero, ad oggi, se leggerò altro di suo. Tuttavia, chi lo conosce ignorerà il mio parere com'è giusto che sia, ma a chi non conosce ancora quest'autore dico di provare, di leggerlo.

Opera recensita: "Mentre morivo" di William Faulkner
Editore: Adelphi, ed. originale 1930
Genere: letteratura americana
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 231
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì/no
Voto personale: 5,5.

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