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mercoledì 29 luglio 2020

RECENSIONE: CARLO LEVI - CRISTO SI è FERMATO A EBOLI


Sinossi:
"Eboli - dicono i lucani tra cui Levi fu mandato al confino dal fascismo - e l'ultimo paese di cristiani. Cristiano è uguale a uomo. Nei paesi successivi, i nostri, non si vive da cristiani, ma da animali". Dice Italo Calvino in uno dei due testi che introducono questo volume: "La peculiarità di Carlo Levi sta in questo: che egli è il testimone della presenza di un altro tempo all'interno del nostro tempo, è l'ambasciatore d'un altro mondo all'interno del nostro mondo. Possiamo definire questo mondo il mondo che vive fuori della nostra storia di fronte al mondo che vive nella storia. Naturalmente questa è una definizione esterna, è, diciamo, la situazione di partenza dell'opera di Carlo Levi: il protagonista di "Cristo si è fermato a Eboli" è un uomo impegnato nella storia che viene a trovarsi nel cuore di un Sud stregonesco, magico, e vede che quelle che erano per lui le ragioni in gioco qui non valgono più, sono in gioco altre ragioni, altre opposizioni nello stesso tempo più complesse e più elementari".

Commento:
In Cristo si è fermato a Eboli Carlo Levi, medico del Nord confinato in Lucania per la sua attività antifascista, raccoglie impressioni, descrizioni, fatti e misfatti di una terra molto lontana e diversa da quella da cui proviene. Prima a Grassano e poi a "Gagliano", Levi ha modo di comprendere la mentalità, le abitudini, i complessi e i vanti di un popolo – quello lucano – che rispecchia l'immagine, neanche tanto stereotipata, di un Sud gattopardiano, clientelare, stregonesco, legato alla terra, con un profondo, atavico complesso di inferiorità che talvolta sfocerà anche in vittimismo ed incapacità di reagire, ma che purtroppo poggia su basi storicamente oggettive.
Nella Lucania degli anni '30, dove non arrivano progresso e cambiamento, dove Roma sembra lontana e ostile, dove l'egoismo e l'interesse personale sembrano essere l'unico motore trainante, i contadini, l'ultimo stadio del tessuto sociale, il più numeroso, sono vittime consapevoli ma impotenti, con un fardello di ignoranza, lavoro e sfruttamento che tuttavia li rende fieri e, quando serve, ribelli nella disperazione. Con un lirismo che ricorda da vicino quello di Grazia Deledda in Canne al vento, Levi descrive con l'occhio di un osservatore attento e partecipe, la realtà difficile con cui si ritrova a convivere, una realtà fatta di lavoro, umiltà e ospitalità. Una lettura da consigliare e su cui tornare, un'opera importante che descrive un Meridione non troppo diverso da quello di oggi.

Opera recensita: "Cristo si è fermato a Eboli" di Carlo Levi
Editore: Einaudi, prima ed. 1945
Genere: letteratura italiana
Ambientazione: Lucania
Pagine: 272
Prezzo: 12,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.


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