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domenica 20 giugno 2021

RECENSIONE: PIERA CARLOMAGNO - NERO LUCANO

        Sinossi:

La vista che si presenta di fronte a Viola Guarino, anatomopatologa chiamata per un sopralluogo sulla scena del delitto, è orribile: un uomo con la testa spaccata, letteralmente, in due. È un ingegnere di origini lucane che da tempo abita a Varese, tornato al paese per affari. Ma quali affari? La sua efficientissima segretaria – e forse amante – ne ha perso per ore le tracce proprio alla vigilia di un accordo milionario. E la moglie Leda, che detesta la Basilicata, si mostra vaga fino al punto di essere sospetta.

Le fin troppo sensibili «antenne» di Viola, un po’ scienziata e un po’ strega, colgono una tensione erotica più torbida rispetto a un semplice triangolo – o quadrato – extraconiugale. O forse si sta lasciando influenzare dal ritorno del sostituto procuratore Loris Ferrara, irresistibile e sfuggente come il giorno in cui si sono incontrati – e come il giorno in cui si sono lasciati? Prima che possa fare ordine tra prove, intuizioni e sentimenti, però, si scopre un nuovo cadavere. C’è stata un’altra vittima, prima dell’ingegnere. L’assassino firma i suoi crimini lasciando al suo passaggio tracce che sembrano sberleffi: una mappa del territorio fin troppo dettagliata, una pagina dalla Divina Commedia. Non c’è dubbio che colpirà ancora.

Una Matera invernale e inquietante, di straordinario fascino tra tempeste e gravine, fa da sfondo a una corsa contro il tempo sulle tracce di un serial killer implacabile. Per inseguirlo, in sella alla sua moto, Viola Guarino dovrà attraversare diverse sfumature di nero: dentro e fuori dall’animo umano.

 

Commento:

Fascinazione, malia, sensualità, inquietudine, brivido, mistero… sono solo alcuni degli elementi – anzi, delle sensazioni intense – che ritroviamo in Nero lucano, il secondo romanzo con protagonista l'anatomopatologa Viola Guarino. Mentre, sul piano sentimentale, confusione, smarrimento, amarezza e voglia di ribellione si mescolano ad una tensione erotica quasi opprimente, una scia nera guida i passi della dottoressa un po' strega che ama parlare con la gente, sentire cosa gli altri hanno da dire o, molto più spesso, non vorrebbero dire. Istinto, sesto senso, preveggenza, profonda sensibilità, capacità di decifrare altri segni, predisposizione a cogliere sollecitazioni metafisiche unite al legame viscerale con la sua terra e la sua gente si uniscono al rigore scientifico: un mix perfetto che rende Viola Guarino la migliore, ma anche la più chiaccherata, guardata con sospetto, osservata speciale. Ma che Viola sia tenace e sappia fare bene il suo lavoro è un fatto, perciò quando le viene sottoposto il cadavere di un ingegnere grottolese lei deve capire, guardare ciò che gli altri non colgono, ascoltare ciò che gli altri non sentono… e lo stesso farà con le altre vittime, finché non arriverà, non senza fatica e tribolazioni,  alla soluzione del caso. Tra personaggi ingombranti e figure eteree, si viaggia in bilico tra la bellezza crepuscolare e struggente delle terre del  Sud d'inverno e quel senso di imminente tragedia che precede la morte violenta. Incontrare Viola Guarino vuol dire immergersi in un mondo a metà tra l'estrema concretezza e la volatilità di una sensazione, vuol dire lasciarsi guidare tra le pagine che raccontano il fascino nero di una terra stordente ed ammaliatrice. Un viaggio dal quale è difficile tornare nello stesso stato di quando si era partiti e dal quale è altrettanto difficile staccarsi: l'auspicio è di ritrovarla presto in nuove storie, Viola Guarino, perché la voglia di incontrarla e di percorrere con lei, a bordo della sua moto, vie antiche che sanno di terra e di storia, è davvero tanta.

 

Opera recensita: "Nero lucano" di Piera Carlomagno

Editore: Solferino, 2021

Genere: noir, seriale

Ambientazione: Basilicata

Pagine: 352

Prezzo: 18,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9.

  

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