simposio lettori copertina

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mercoledì 20 maggio 2020

RECENSIONE: AA. VV. ANDRà TUTTO BENE


Sinossi:
Oggi la paura ha un nuovo nome: Covid-19. Per sconfiggerlo l’unica strada è rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un nemico. E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia.
Dalle loro case, ventisei scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare, ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che, invece, sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno.
Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.

Commento:
Andrà tutto bene è un po' il mantra che ci siamo ripetuti negli scorsi due mesi (anche qualcosa in più per la verità), ma non è solo questo: è il titolo che Garzanti ha voluto dare ad un'opera letteraria solidale, un ebook che presto diventerà anche libro cartaceo, che comprende ventisei racconti di altrettanti scrittori italiani e stranieri. Il libro, i cui proventi andranno interamente all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, raccoglie racconti, diari, lettere con cui gli autori raccontano la quarantena loro o dei loro personaggi più noti e amati, trasmettendo messaggi di sostegno, positività, cose imparate, cose riscoperte, episodi di vita quotidiana, paure, debolezze, vittorie. Questo, oltre ad essere un gesto di estrema umanità, ce li rende anche più vicini, ce li fa sembrare più umani, non solo personaggi leggendari quasi come quelli che troviamo nelle loro pagine. Perché? Perché leggendo scopriamo di aver vissuto molte delle cose che raccontano, di aver fatto alcune delle loro riflessioni, di condividere timori e speranze.
Un bel libro, una bella iniziativa che non si può non consigliare. E probabilmente, tra qualche anno, quando saremo pronti a farlo, sarà utile e istruttivo riaprire queste pagine, sfogliare le storie e ripercorrere questi giorni bui, per non tornare a ripetere errori e leggerezze.

Opera recensita: "Andrà tutto bene" di Autori vari
Editore: Garzanti, 2020
Genere: raccolta di racconti
Pagine: 352
Prezzo ebook: 9,99 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


mercoledì 22 gennaio 2020

RECENSIONE: VIOLA ARDONE - IL TRENO DEI BAMBINI


Sinossi:
È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l'intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un'iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l'ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un'Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c'è altro modo per crescere.

Commento:
Ho divorato questo libro in mezza giornata e per molte ore dopo averlo terminato non sono riuscita a buttar giù nulla, né le parole da scrivere qui, né il groppo pesantissimo delle emozioni che mi ha suscitato. Il treno dei bambini è un libro commovente e folgorante: commovente perché racconta una storia quasi sconosciuta che, invece, ha molto da dire sull'Italia del secondo dopoguerra e sul senso vero delle parole accoglienza, solidarietà, dignità, povertà, rete e impegno politico; folgorante perché dalla prima all'ultima parola ci regala una scossa salutare di energia positiva, senso di comunità, stimoli di riflessione. Con la sicurezza che viene dalla conoscenza e dalla necessità di tirar fuori una storia bruciante, Viola Ardone ci racconta le vicende di Amerigo e di tanti bambini come lui che, dai vicoli di Napoli, partono in treno verso il Nord più ricco ed ospitale. Si trattò di un'iniziativa solidale creata dal Partito Comunista e sviluppatasi a livello nazionale in una rete di accoglienza organizzata: per alcuni mesi diverse famiglie dell'Emilia-Romagna accolsero bambini provenienti dal Sud, perché anche loro potessero avere l'opportunità di godere dei diritti basilari come la corretta alimentazione, l'istruzione elementare, una possibilità di trovare le loro inclinazioni, il calore di una famiglia allargata e unita. Non che quei bambini una famiglia non ce l'avessero, anzi era molto difficile per i genitori lasciar partire i figli, ma con coraggio queste donne e questi uomini si privavano del calore dei figli per qualche tempo pur di garantire loro, se pure per un tempo limitato, quel benessere che è ben lungi dall'essere ricchezza, ma fa vivere meglio, più caldi e più felici. Alcuni bambini, poi, decisero anche di rimanere su, nelle case che li avevano ospitati, altri tornarono a casa prima del previsto perché la nostalgia era troppo forte, tutti però conservarono nel cuore quell'esperienza meravigliosa e anche a distanza di decenni avrebbero ricordato il buon cuore, l'accoglienza, il calore di chi li aveva ospitati spesso trattandoli come figli propri. La storia di Amerigo, poi, è particolare e merita da sola una lettura e una riflessione più profonda… basti sapere, per ora, che sarà lui a raccontarci sensazioni, paure, stupore, gioia e dolore di un bambino che dapprima non capisce perché debba andarsene, poi scopre di trovarsi bene e poi di avere il cuore spezzato in due, mezzo a Modena e mezzo a Napoli.
Non è facile dire poco su questo libro, vorrei poter dire di più, ma sarebbe veramente un peccato rovinarvi il piacere della lettura… dico solo questo: questo libro parla di noi, dell'Italia, degli italiani veri, quelli che troppo spesso dimentichiamo di essere. Leggetelo, non ve ne pentirete.

Opera recensita: "Il treno dei bambini" di Viola Ardone
Editore: Einaudi, 2019
Genere: romanzo di formazione
Ambientazione: Napoli-Modena, 1946-1994
Pagine: 248
Prezzo: 17,50 €
Consigliato: assolutamente sì
Voto personale: 10.