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lunedì 23 maggio 2016

RECENSIONE: MARIAPIA VELADIANO - LA VITA ACCANTO


Sinossi:

Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità di accettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento.

 

Il libro di cui vi parlo oggi è bello, ma difficile. Questa è una storia che non piace, una storia che non si vorrebbe ascoltare… proprio come gli abitanti di Vicenza non vorrebbero vedere Rebecca. E non solo i cittadini comuni, ma anche la famiglia, i compagni di scuola e i loro genitori non vogliono guardare in faccia la dura, durissima realtà con cui Rebecca convive. Perché lei è nata con “la tara”, è nata brutta, bruttissima! Sin dalla sua nascita la madre si è chiusa in se stessa, oppressa dal senso di colpa e dall’impotenza di fare qualunque cosa per quella figlia deforme, persino di darle l’amore di cui ha bisogno. Rebecca è costretta ad uscire quando tutta la città si ritira in casa, è costretta a subire le angherie dei compagni di scuola, si fanno riunioni segrete per impedirle di frequentarla quella scuola, al pari di tutti gli altri bambini.
Ma Rebecca ha degli alleati: la tata Maddalena, saggia e devota, che la adora e la protegge;Lucilla, la sua unica amica che sin dal primo giorno di scuola le apre il suo mondo, la sua casa ed il suo cuore; e poi la maestra Albertina che combatte strenuamente perché questa bambina venga trattata come gli altri; e il premuroso ed elegante maestro De Lellis che la indottrina verso quell’arte che le salverà la vita. Ma il più grande alleato di Rebecca sono le sue mani, mani magiche, in grado di scivolare sui tasti di un pianoforte eseguendo, sperimentando, creando e soprattutto suonando il grande dolore che Rebecca ha nel cuore.
Un romanzo forte, diretto e struggente dove Maria Pia Veladiano ci racconta quanto può far male l’incomunicabilità: Rebecca non comunica con la famiglia e con la scuola; sua madre non parla con nessuno, neanche con il marito, lasciandosi pian piano decadere del tutto; la signora De Lellis è creduta pazza perché si rifiuta di conformarsi all’immagine che il mondo vorrebbe di lei… Tutto questo è raccontato senza paura, senza pregiudizi e senza sconti, con uno stile diretto e spiazzante. Confesso che avevo cominciato a leggere questo libro più di un anno fa, ma avevo dovuto interrompere la lettura quasi subito: Rebecca mi respingeva, o forse ero io a mettere un muro tra lei e me, tra la sua storia e la mia… poi, un bel giorno di pochi mesi fa, ho deciso di riaprirlo ed ho abbattuto quel muro… e menomale che l’ho fatto!
Lettura difficile, ma consigliata!

 

Opera recensita: “La vita accanto” di MariaPia Veladiano

Editore: Einaudi, stile libero big, 2011

Genere: narrativa italiana
Ambientazione: Vicenza
Pagine: 172

Consigliato: sì.

 

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