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domenica 15 maggio 2016

RECENSIONE: RICHARD C. MORAIS - AMORE, CUCINA E CURRY


Sinossi:

HASSAN HAJI, SECONDOGENITO DI SEI FIGLI, è NATO SOPRA IL RISTORANTE DI SUO NONNO, IN NAPEAN SEA ROAD A BOMBAY, VENT'ANNI PRIMA CHE FOSSE RIBATTEZZATA MUMBAI. ED è CRESCIUTO GUARDANDO LA FIGURA ESILE DI SUA NONNA CHE SFRECCIAVA A PIEDI NUDI SUL PAVIMENTO DI TERRA BATTUTA DELLA CUCINA, PASSAVA SVELTA LE FETTINE DI MELANZANA NELLA FARINA DI CECI, DAVA UNO SCAPPELLOTTO AL CUOCO, GLI ALLUNGAVA UN CROCCANTE DI MANDORLE E RIMPROVERAVA A GRAN VOCE LA ZIA. TUTTO NEL GIRO DI POCHI SECONDI. E HA CAPITO INFINE COME VA IL MONDO OSSERVANDO SUO PADRE, IL GRANDE ABBAS, GIRARE TUTTO IL GIORNO PER IL SUO LOCALE A BOMBAY COME UN PRODUTTORE DI BOLLYWOOD, GRIDANDO ORDINI, MOLLANDO SCAPPELLOTTI SULLA TESTA DEGLI SCIATTI CAMERIERI E ACCOGLIENDO COL SORRISO SULLE LABBRA GLI OSPITI. NATURALE CHE QUANDO L'INTERA FAMIGLIA HAJI SI TRASFERISCE, DOPO LA TRAGICA SCOMPARSA DELLA MADRE DI HASSAN, PRIMA A LONDRA E POI A LUMIèRE, NEL CUORE DELLA FRANCIA, SIA PROPRIO LUI, HASSAN, A PRENDERE IL POSTO DELLA NONNA AMMI AI FORNELLI DELLA MAISON MUMBAI, IL RISTORANTE APERTO A VILLA DUFOUR DAL GRANDE ABBAS. UN LOCALE MAGNIFICO PER GLI HAJI, CON UN'IMPONENTE INSEGNA A GRANDI LETTERE DORATE SU UNO SFONDO VERDE ISLAM, E LA MUSICA TRADIZIONALE INDOSTANA CHE RIECHEGGIA DAGLI ALTOPARLANTI DI FORTUNA CHE ZIO MAYUR HA MONTATO IN GIARDINO. PECCATO CHE ABBIA DI FRONTE UN ALBERGO A DIVERSE STELLE, LE SAULE PLEUREUR, LA CUI PROPRIETARIA, UNA CERTA MADAME MALLORY, SIA ANDATA A PROTESTARE DAL SINDACO PER LA PRESENZA DI UN BISTRò INDIANO.

 
L’estate è alle porte e tra poco scatterà la caccia ai libri da portare sotto l’ombrellone, ma noi siamo previdenti e cominciamo ad organizzarci sin d’ora!
Per esempio, se vi piacciono i romanzi non molto impegnativi, che scorrono via tranquilli strappando qualche risata e qualche spunto di emozione, potreste leggere questo “Amore, cucina e curry”, dove il cibo la fa da padrone.
Il libro racconta la storia di Hassan Agi, un bambino nato e cresciuto nella cucina del ristorante di famiglia all’estrema periferia di Bombay, sotto gli occhi di un padre eccentrico, di una super nonna e della ricca Malabar Hill, luogo simbolo di un’India in rapido ed inesorabile cambiamento. Dall’India la famiglia Agi si trasferisce prima a Londra, poi a Lumière, un paesino del Giura francese. Qui gli Agi cercano finalmente di superare il grave lutto che hanno subito in India e di ambientarsi in un luogo sconosciuto facendo ciò che sanno fare meglio: cucinare. Ma non tutti gli abitanti di Lumière sono disposti a sopportare un rumoroso ristorante indiano che disturba la quiete, il decoro e le consolidate abitudini del paese. La ricca e famosa chef Madame Mallory darà parecchio filo da torcere ad Hassan ed alla sua famiglia. Tuttavia questa anziana donna sarà una figura fondamentale nella formazione professionale di Hassan che, grazie ai suoi consigli, diventerà un grande chef.
Lo so, detta così la storia sembra un po’ contraddittoria, ma in effetti lo è: questo libro è pieno di contraddizioni. I quartieri di Bombay a cavallo dei quali sorge il ristorante degli Agi sono quanto di più contrastante possa esistere; la bianca tranquillità di Lumière contrasta con il colorato caos del Maison Mumbay, le origini asiatiche di Hassan contrastano con lo stereotipo dello chef simbolo dell’alta cucina francese… ma il libro, a parer mio, è bello proprio per questo. Chi ha detto che due realtà apparentemente molto diverse fra loro non possano convivere completandosi e migliorandosi a vicenda?
Vi dirò che all’inizio il libro può sembrare un po’ statico e noioso, ma via via che si conoscono meglio i personaggi ci si appassiona alle loro storie e si cerca di capirne i comportamenti. In definitiva, non si tratta certamente di un libro trascendentale o di un capolavoro della letteratura, ma di sicuro è una lettura piacevole e non impegnativa. E poi ha quel respiro multiculturale che a me piace tanto!

 
Opera recensita: “amore, cucina e curry” di Richard C. Morais

Editore: Neri Pozza (Le tavole d’oro) 2014

Genere: narrativa internazionale
Ambientazione: Bombay, Londra, Lumière, Parigi
Pagine: 288

Consigliato: direi di sì, ma per lettura non impegnativa

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