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mercoledì 28 giugno 2017

RECENSIONE: JAN-PHILIPP SENDKER - L'ARTE DI ASCOLTARE I BATTITI DEL CUORE


Sinossi:

A Kalaw, una tranquilla città annidata tra le montagne birmane, vi è una piccola casa da tè dall'aspetto modesto, che un ricco viaggiatore occidentale

non esiterebbe a giudicare miserabile. Il caldo poi è soffocante, così come gli sguardi degli avventori che scrutano ogni volto a loro poco familiare con

fare indagatorio. Julia Win, giovane newyorchese appena sbarcata a Kalaw, se ne tornerebbe volentieri in America, se un compito ineludibile non la trattenesse

lì, in quella piccola sala da tè birmana. Suo padre è scomparso. La polizia ha fatto le sue indagini e tratto le sue conclusioni. Tin Win, arrivato negli

Stati Uniti dalla Birmania con un visto concesso per motivi di studio nel 1942, diventato cittadino americano nel 1959 e poi avvocato newyorchese di grido...

un uomo sicuramente dalla doppia vita se le sue tracce si perdono nella capitale del vizio, a Bangkok. L'atroce sospetto che una simile ricostruzione della

vita di suo padre potesse in qualche modo corrispondere al vero si è fatto strada nella mente e nel cuore di Julia fino al giorno in cui sua madre, riordinando

la soffitta, non ha trovato una lettera di suo padre. La lettera era indirizzata a una certa Mi Mi residente a Kalaw, in Birmania, e cominciava con queste

struggenti parole: "Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l'ultima volta".

 

Commento:

Siamo a Kalaw, un piccolo villaggio della Birmania, in una sala da thè fatiscente. E’ qui che Ubah, apparentemente un vecchio affabulatore, comincia il suo lungo racconto. La sua unica interlocutrice è Julia, una giovane avvocatessa Newyorkese giunta a Kalaw sulle tracce di suo padre scomparso da quattro anni. Ed è da qui, da Kalaw che Tin Win ha mosso i suoi primi passi, ha ascoltato i primi suoni, ha imparato a conoscere le persone attraverso il battito del loro cuore, e da qui è partito, tanti anni fa, alla volta di una nuova vita che in realtà non aveva chiesto.

Attraverso il racconto di Ubah, la giovane Julia conoscerà una parte della vita del padre che non avrebbe mai creduto possibile, conoscerà gli angoli più reconditi dell’animo dell’uomo che ammira e che odia perché l’ha abbandonata. E chissà che alla fine del racconto non scopra prospettive sorprendenti ed inaspettate, perché niente è davvero come sembra, tutto ha una spiegazione più profonda di quella che vediamo in apparenza… una spiegazione che potremo comprendere solo chiudendo gli occhi e lasciandoci guidare dal cuore.

Un libro delicato, pieno di stimoli sensoriali, una storia apparentemente inverosimile, ma che pian piano acquisisce contorni più chiari ed al contempo più fiabeschi. Pagine che raccontano l’amicizia, la paura, il dolore, la sofferenza, l’amore. Questo libro è un inno al coraggio e ci stimola a credere in noi stessi, nei nostri sogni e nelle persone che li condividono con noi… perché qualche volta i sogni si realizzano e tutto arriva per chi sa aspettare. Lettura consigliata, delicata, piacevole ed avvolgente.

 

Opera recensita: “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” di Jan-Philipp Sendker

Editore: Neri Pozza 2009

Genere: narrativa internazionale

Ambientazione: Birmania

Pagine: 315

Prezzo: 17,00 €

Consigliato: sì.

 

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