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domenica 29 ottobre 2017

RECENSIONE: JEFFERY DEAVER - OCTOBER LIST


Sinossi:

Chiusa in una stanza, Gabriela aspetta da ore notizie della sua bambina. Finalmente, la porta di casa si apre. Ma non è la polizia, non è l'FBI: è l'uomo

che ha sequestrato Sarah. E stringe in pugno una pistola... Comincia così, dalla fine, il thriller di Jeffery Deaver, che racconta a ritroso l'incubo in

cui è precipitata improvvisamente la vita di Gabriela. Sua figlia Sarah di sei anni è stata rapita. E a lei hanno dato un ultimatum: se vuole rivederla

viva, deve versare un riscatto di mezzo milione di dollari e recuperare un documento scottante, su cui molti vorrebbero mettere le mani, la October List.

Il tutto nel giro di trenta ore. In un susseguirsi serrato di colpi di scena per le strade di Manhattan, Deaver intesse una storia adrenalinica che si

dipana al contrario da una domenica sera al venerdì mattina, costruendo un inganno che si svela solo all'ultima pagina, ovvero al momento dell'imprevedibile

inizio.

 

Commento:

Avete mai pensato di leggere una storia al contrario, cominciando dalla fine, di riuscire a capirci qualcosa e, a dirittura, di apprezzarla? Io, fino ad oggi, no. Eppure esiste qualcuno che ha pensato di scriverla… e chi se non quel genio del thriller che porta il nome di Jeffery Deaver?

Come ci spiega lo stesso autore nella postfazione, questo thriller è basato sulla successione cronologica spezzata, ossia nell’ideare una storia raccontandola al contrario ed inserendovi tutti i dovuti colpi di scena e le situazioni al cardiopalma che piacciono tanto a Deaver ed anche a noi suoi fans. Nello specifico qui la storia comincia con una dei due protagonisti, Gabriela, che attende con trepidazione ed angoscia notizie della figlia rapita da un delinquente di nome Joseph, che in cambio vuole una lista appartenuta al capo di Gabriela, nonché un bel gruzzoletto in moneta sonante. Beh, il primo colpo di scena è costituito dall’uomo che entra in casa allo scadere dell’ultimatum, che non è Daniel, l’uomo che Gabriela ha conosciuto due giorni prima e che da allora l’ha aiutata a districare questa matassa, ma proprio Joseph, il rapitore.

Da questo punto in poi la storia si sviluppa a ritroso, ripercorrendo, come un nastro che si riavvolge al rallentatore, le trenta ore intercorse tra le 18:00 della domenica, ora in cui scatta l’ultimatum e in cui comincia la narrazione, e la mattina del venerdì precedente, in cui tutto ha avuto inizio. Ora, cosa prova il lettore leggendo questo libro? All’inizio prova perplessità, perché non crede possibile raccontare una storia – a maggior ragione un thriller basato su adrenalina e colpi di scena – al contrario; poi prova un misto di curiosità e spaesamento, perché gli sembra di non capire nulla di ciò che è successo, ci sono riferimenti enigmatici a fatti accaduti prima di cui lui non sa ancora niente, però è tenace e non abbandona il libro perché vuole a tutti i costi sapere dove andrà a parare questo pazzo di un Deaver; poi, col procedere nella lettura, gli sembra di avere tutto un po’ più chiaro e già gli compare il ghigno del saputello che ha capito tutto……. Poi? Poi fa un salto sulla sedia perché, colpo di scena, non aveva capito assolutamente niente e quel diavolo di un Deaver l’ha fregato di nuovo, accidenti a lui! A questo punto il nostro bravo lettore prova un misto tra il sentirsi ingannato, preso in giro, gabbato e la profonda, totale ammirazione perché la storia si conclude in modo totalmente diverso da com’era cominciata!

Cos’ho provato io in aggiunta alle sensazioni appena descritte? Beh, più o meno nella fase della curiosità mista a spaesamento ho provato anche un po’ di delusione perché la storia non mi sembrava all’altezza di Deaver e mi chiedevo cosa fosse successo e dove fosse tutta la consueta tensione e il ritmo incalzante e i colpi di scena. Poi, più o meno al momento del salto dalla sedia, mi sono sentita un po’ in colpa per aver dubitato della genialità di Deaver e pacificata con lui per non avermi delusa. Tuttavia, nonostante mi sia piaciuto, non posso non affermare che questo thriller è un tantino al di sotto degli standard dell’autore, perché l’estro, la genialità, la bizzarria, non compensano l’adrenalina, ma questo è un parere del tutto personale.

Vi ho incuriosito abbastanza? Spero di sì… ad ogni modo, ve lo consiglio!

 

Opera recensita: “October list” di Jeffery Deaver

Editore: Rizzoli, 2014

Genere: thriller

Ambientazione: Manhattan

Pagine: 358

Prezzo: 13,00 €

Consigliato: sì.

 

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