Sinossi:
In una casa isolata su un lago, Jessie si piega all'ennesima
fantasia sessuale del marito Gerald, che questa volta l'ammanetta al massiccio
letto in legno.
Ma quando umiliata, lei lo allontana con un calcio, l'uomo
si affloscia inerte, stroncato da un infarto. Il tempo passa e Jessie,
immobilizzata e dolorante,
sembra votata a una morte lenta, resa ancora più atroce
dalla comparsa di un affamato cane randagio e da un'ombra misteriosa e irreale
che fa capolino
nella stanza...
Commento:
E’ autunno inoltrato, ma il noto avvocato Gerald Burlingame
e sua moglie Jessie decidono di staccare un po’ dalla routine passando una
giornata all’isolata casa estiva sul lago. Gerald ha in mente un gioco erotico
ed ammanetta la moglie ai montanti del letto, ma lei non ci sta e gli sferra due
calci. La situazione degenera, Gerald muore disteso ai piedi del letto e Jessie
non ha alcuna possibilità di liberarsi dalle manette ed alzarsi. E’ qui che
comincia il folle percorso di Jessie su e giù per i suoi ricordi passati,
complici alcune voci che la sua mente in subuglio ricollega a persone che in
qualche modo sono state importanti per lei. Per oltre venti ore Jessie entra ed
esce dal presente e combatte tra il terrore di ciò che sta vivendo, con tanto
di cane randagio che banchetta in casa ed ombre minacciose che si affacciano
con il calar della notte, e l’atrocità di ciò che ha vissuto da bambina e che l’ha
segnata per sempre. Ma sarà proprio la paura della morte, in tutte le sue
forme, a permetterle di riscuotersi e di provare con tutte le sue forze a
liberarsi.
Non so bene cosa mi aspettassi da questo libro… ciò che
posso dire è che non è male, ma non è neppure tra i migliori di King: a mio
parere qui troviamo un ottimo percorso psicologico ed anche una buona dose di
brivido, ma manca quel guizzo di originalità che ha portato altri libri di
quest’autore ad essere considerati dei capolavori. Il libro ruota quasi
esclusivamente attorno al personaggio di Jessie e possiamo sostenere che King è
riuscito nell’ardua impresa di portare in porto una storia che avrebbe potuto
non stare in piedi; tuttavia questo libro non mi ha convinta fino infondo e se
dovessi consigliarlo avrei qualche perplessità… se avete già letto altro di
King potreste rimanere delusi, ma se siete neofiti potrebbe essere un modo per “soft”
per cominciare… Libro non male, dunque, ma non di alto livello. Peccato.
Opera recensita: “Il gioco di Gerald” di Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer, prima ed. 1992
Genere: horror
Ambientazione: Maine, Stati Uniti
Pagine: 384
Consigliato: sì/no.
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