simposio lettori copertina

simposio lettori copertina

martedì 28 agosto 2018

RECENSIONE: JEFFERY DEAVER - LA STANZA DELLA MORTE


Sinossi:
Lincoln Rhyme torna in scena, sulla scena del crimine, naturalmente: che questa volta si trova alle Bahamas ed è la stanza d'albergo in cui un cecchino ha ucciso Robert Moreno, cittadino americano, noto attivista a favore dei diritti dei popoli del Sud America. L'omicidio è stato commissionato dal governo degli Stati Uniti per sventare i piani terroristici dell'uomo, ma i primi accertamenti rivelano che Moreno stava preparando una manifestazione pacifica e non un attentato. Per Nance Laurel, rigida viceprocuratore distrettuale animata da una totale, quasi fanatica dedizione al suo mestiere, l'organizzazione che ha eliminato Moreno e altri due innocenti deve essere inchiodata alle sue responsabilità. Rhyme e la sua partner Amelia Sachs indagano seguendo la scienza e l'intuito, com'è loro abitudine. Ma ai Caraibi le tracce lasciate dal cecchino svaniscono appena prima che Rhyme le riesca ad analizzare, e la polizia locale non sembra ansiosa di collaborare. Rimasta a New York, Amelia Sachs segue una pista parallela ripercorrendo gli ultimi giorni di Moreno da vivo: e le sue intuizioni si rivelano così esatte da farle correre pericoli sempre più alti. Nelle pieghe del caso si annida anche un killer con la passione per l'alta cucina, che sa usare da virtuoso i suoi sofisticati coltelli; e intanto nella Stanza della Morte vengono prese decisioni che ancora una volta rischiano di confondere colpevoli e innocenti.

Commento
Beh, cosa dire…? Strana, stranissima indagine quella che troviamo nel decimo caso di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs. Strana perché, per un bel pezzo, non ci sono prove fisiche, non c'è griglia da analizzare e soprattutto i piani d'azione da monitorare sono almeno tre: quello delle indagini, quello dell'assassino e quello del suo mandante… e non è detto che nel corso della storia non ne spuntino altri!
Dopo un inizio un po' barcollante che farebbe presagire un clamoroso flop, il nostro Jeffery risolleva la storia portandola su binari più consueti e a lui congeniali e regalandoci un'altra superba indagine. La tensione cresce con lo scorrere delle pagine, anche se non raggiunge mai picchi vertiginosi che abbiamo visto in altri libri; il tutto, in definitiva, sembra (e nonostante tutte le spiegazioni di Rhyme, rimane fino alla fine) un po' troppo "fumoso": sarà l'argomento ostico, saranno i servizi segreti con i loro obiettivi e le loro dinamiche contorte, ma non arriviamo mai, in questa storia, a diradare definitivamente il fumo.
Comunque si tratta di un buon libro, di un'indagine ben scritta e ben pianificata, nonostante qualche tentennamento iniziale. Consigliato, ovviamente, come tutti i libri di Rhyme e, in generale, di Deaver!

Opera recensita: "La stanza della morte" di Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli, 2013
Genere: Thriller
Ambientazione: New York-Bahamas
Pagine: 591
Prezzo: 14,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


Nessun commento:

Posta un commento