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venerdì 27 dicembre 2019

RECENSIONE: MARKUS ZUSAK - IL PONTE D'ARGILLA


Sinossi:
Dopo 12 anni di silenzio, il 9 ottobre 2018, in contemporanea mondiale, torna Markus Zusak, l'autore di Storia di una ladra di libri, con il suo nuovo, attesissimo romanzo, Il ponte d'argilla.
Sono seduto, e penso, e batto. Batto sui tasti. Scrivere non è mai facile, ma diventa più semplice se hai qualcosa da dire. Lasciare che vi parli di nostro fratello. Il quarto dei ragazzi di Dunbar, Clay. Perché quello che sto per raccontarvi accadde a lui. E, tramite Clay, cambiammo anche noi. Tutti.
C'erano stati anche un nonno con la passione per i miti greci, una nonna e la sua macchina da scrivere, un pianoforte consegnato nel posto sbagliato, una ragazza con le lentiggini che amava le corse dei cavalli, e un padre che, dopo la morte della moglie, aveva abbandonato i suoi cinque figli: Matthew, Rory, Henry, Clay e Tommy. I fratelli Dunbar. Costretti a vivere soli, e a definire da soli le regole della propria esistenza. E quando il padre tornerà sarà Clay l'unico dei fratelli che accetterà di aiutarlo e costruire con lui un ponte, concreto e metaforico nello stesso tempo: lo farà per la sua famiglia, per il loro passato, per il loro futuro, per espiare le colpe, per affrontare il dolore. Lo farà perché lui è l'unico che conosce tutta la storia, e per questo è obbligato a sperare. Ma fino a che punto Clay potrà portare avanti la più difficile di tutte le sue corse? Quanti degli ostacoli che la vita gli ha posto davanti riuscirà a superare? Quanta sofferenza può sopportare un ragazzo? Dodici anni dopo Storia di una ladra di libri, Markus Zusak torna con un romanzo di lancinante bellezza, che non ha paura di commuovere e che lo conferma come uno dei più importanti autori della scena letteraria mondiale: la storia di Clay, dei suoi fratelli e della sua famiglia è di quelle destinate a incidere a lungo nell'immaginario collettivo, per la densità di vita e sentimenti, per il racconto travolgente, per la voce acuta, calda e suggestiva.

Commento:
Ve lo ricordate Storia di una ladra di libri, il bellissimo romanzo con protagonista una bambina nella Germania nazista? Ecco, il suo autore, Markus Zusak, non ha scritto solo quel libro, ma anche altri romanzi destinati ad un pubblico di ragazzi. Il ponte d'argilla, invece, pur parlando sempre di ragazzi, è destinato indubbiamente ad un pubblico adulto. E non potrebbe che essere così, vista l'importanza e la profondità dei temi affrontati. Di cosa si parla qui? Di amore, di morte, di emigrazione, malattia, sogni, ragazzi, abbandono… ma sopra ogni cosa, qui si parla di famiglia. Di famiglie che sopravvivono a tutto, anche alla morte, di legami fraterni indistruttibili, di ponti costruiti da un ragazzo e da suo padre, "l'assassino"; di corse a perdifiato, scommesse, placcaggi e notti su un materasso all'aria aperta, sotto le stelle, a scambiarsi il cuore.
Il ponte d'argilla, il ponte di Clay, è un libro particolare… se dovessi dire l'aggettivo che ho avuto in mente leggendo, direi che è un libro maschio, ruvido a tratti, ma crepuscolare, profondo, nostalgico in altri punti; è un romanzo che parla di affetto come sanno fare gli uomini, i giovani uomini che hanno dovuto crescere in fretta, con quella timidezza, quel riservo che dà a tutto un tocco di poesia. La storia ci viene raccontata da Matthew, il figlio più responsabile, che a distanza di anni batte tutto sulla "Vecchia MDS" perché niente vada dimenticato. È la storia di una famiglia, di un giovane uomo, Michael Dunbar, che dapprima si innamora di una ragazza del suo paese, poi quando lei si allontana, trova il coraggio di riemergere dalle sue ferite e di conoscere una giovane donna, Penelope, arrivata in Australia da poco, dalla Polonia, e di formare con lei una famiglia. È la storia, questa, di quella famiglia numerosa e felice e di come la morte sia entrata nella loro casa e vi abbia soggiornato a lungo. È la storia, questa, di un ragazzo, Clay, quello che sorrideva sempre, delle sue corse, del suo amore, di un ponte costruito con l'argilla. È un libro, questo, che ricorda vagamente – per stile e descrizioni – i romanzi americani della prima metà del Novecento, sebbene sia ambientato in Australia. È un libro da leggere? Forse, non tutti, probabilmente, lo apprezzeranno. Io, insomma, direi che è un libro discreto, non brilla né sfigura… quindi tutto sommato ve lo consiglio.

Opera recensita: "Il ponte d'argilla" di Markus Zusak
Editore: Frassinelli, 2018
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Australia
Pagine: 504
Prezzo: 20,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.


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