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venerdì 27 agosto 2021

RECENSIONE: MICHEL HOUELLEBECQ - SOTTOMISSIONE

    Sinossi:

A Parigi, in un indeterminato ma prossimo futuro, vive François, studioso di Huysmans, che ha scelto di dedicarsi alla carriera universitaria. Perso ormai qualsiasi entusiasmo verso l'insegnamento, la sua vita procede diligente, tranquilla e impermeabile ai grandi drammi della storia, infiammata solo da fugaci avventure con alcune studentesse, che hanno sovente la durata di un corso di studi. Ma qualcosa sta cambiando. La Francia è in piena campagna elettorale, le presidenziali vivono il loro momento cruciale. I tradizionali equilibri mutano. Nuove forze entrano in gioco, spaccano il sistema consolidato e lo fanno crollare. È un'implosione improvvisa ma senza scosse, che cresce e si sviluppa come un incubo che travolge anche François. "Sottomissione" è il romanzo più visionario e insieme realista di Michel Houellebecq, capace di trascinare su un terreno ambiguo e sfuggente il lettore che, come il protagonista, François, vedrà il mondo intorno a sé, improvvisamente e inesorabilmente, stravolgersi.
Siamo nel 2022, in una Francia in piena campagna elettorale, ma a vincere le presidenziali è sorprendentemente il rappresentante moderato di un partito musulmano. In Sottomissione, romanzo di Michel Houellebecq già discusso ancor prima di uscire nelle librerie, ci troviamo di fronte alle paure occidentali e allo spauracchio di una rivincita del mondo arabo. Nel romanzo dello scrittore d’oltralpe il protagonista è un professore universitario quarantaquattrenne, misantropo e incapace di amare una donna. In un mondo e in un’atmosfera privata nichilista si fa largo l’universo politico che cambierà le vite di tutti i cittadini francesi. Il vincitore delle elezioni che riesce a sconfiggere la destra di Le Pen è Mohammed Ben Abbes, personaggio all’apparenza rassicurante, ma tutt’altro che moderato, che promette di nominare il centrista Francois Bayrou primo ministro. La Francia ben presto si trasforma però in un Paese islamizzato dove le donne non indossano più vestitini e gonne, ma il velo, e dove la sharia e la poligamia la fanno da padrone. Parigi si trasforma così nella capitale di uno stato patriarcale e lo stesso Francois, narratore protagonista del libro, si converte all’Islam per riavere il suo lavoro alla Sorbona. In fondo, sostiene lui stesso, l’islamismo non è così male visto che ben presto potrà concedersi anche più mogli. La situazione paradossale e inverosimile descritta da Houllebecq in Sottomissione è una critica aperta alla politica che si fa comprare e che cede alle lusinghe di chi offre di più e ovviamente al mondo arabo e all’Islam e forse, più in generale, a tutte le convinzioni religiose. Il mondo di Francois infatti viene stravolto e tutto sembra un incubo. Dopo qualche tempo, il protagonista scopre che la sua vita era molto meglio prima: senza scossoni e senza emozioni. E’ questo il mondo in cui viviamo secondo Houllebecq? Il lettore lo scoprirà pagina dopo pagina in un romanzo sublime, provocatorio e con un bizzarro senso dell’umorismo.

 

Commento:

Sottomissione è il primo romanzo che leggo di Michel Houellebecq, questo scrittore francese così discusso e così controverso sul quale, solo da queste pagine, non sono riuscita a farmi un'opinione chiara. Sottomissione è un romanzo apparentemente ordinario, apparentemente normale, apparentemente tante cose… cosa sia in realtà, io non l'ho ben capito. Di sicuro il suo protagonista, per quanto voglia apparire ordinario ed integrato in una società di suoi simili, è tutt'altro che un uomo come tanti. François è un professore universitario quarantaquattrenne, studioso di Huysmans, misantropo, apparentemente cinico e sicuro di sé; in realtà è un uomo in balia degli eventi, delle proprie pulsioni e degli eccessi di una mente intellettualoide convinta di rimuginare sui massimi sistemi ma che si arrovella e si avvita incessantemente su se stessa. È un uomo solo, le cui relazioni si sostanziano in qualche bevuta coi colleghi, in qualche incontro sessuale senza impegno con giovani studentesse. È un uomo che, nel mezzo del cammin della sua vita, nel momento fatale in cui deve decidere se legarsi a una donna (concetto inconcepibile, puro abominio), o morire suicida per mancanza di altri stimoli, viene – se così si può dire – salvato dagli sconvolgimenti politici, economici e sociali derivanti dalla vittoria elettorale del candidato islamico. I progetti di islamizzazione del Paese, apparentemente moderati, dolci, poco invasivi ma in realtà radicali e pregnanti, coinvolgono tutto e tutti, a cominciare proprio da Miriam, l'unica giovane donna con cui, ipoteticamente, forse in una vita successiva, François avrebbe potuto legarsi. Il momento di decidere procrastinato fino ad allora e che possibilmente avrebbe rimandato all'infinito gli viene così strappato dal futuro, bruscamente, con un taglio netto, un velo nero, un sipario calato su una delle poche cose che davvero contano per François, il sesso e il piacere fisico. Ed è singolare che, con tutto ciò che di assurdo, sconvolgente, folle gli sta accadendo intorno, sia questo il primo – e forse unico – vero momento in cui lo vediamo provare emozioni. "Sottomissione" scorre specularmente alla vita del suo protagonista, con andamento discontinuo ed a singhiozzo, fra pagine di stasi e riflessioni sterili e fini a se stesse e pagine dinamiche, febbrili in cui si percepisce addirittura una contenuta tensione. Non mi sento di esprimere un giudizio definitivo su questo libro, peraltro molto criticato prima, durante e dopo la sua uscita nel 2015; non mi sento di bocciarlo né di consigliarlo, perciò a voi la scelta, se vi incuriosisce anche un pochino, dategli una possibilità… magari vi innamorerete di un autore che, attraverso queste pagine, vorrebbe parlarci forte e chiaro, anche se non è altrettanto chiaro cosa voglia veramente dirci. Probabilmente, per quanto nella sua boria sia convinto del contrario, non lo sa bene neanche lui, troppo preso dalla propria autoreferenziale genialità che lo porta a guardarci dall'alto in basso, ad indottrinarci ed illuminarci per puro atto d'indulgenza… ma questa è solo una mia impressione: leggendo altro potrei ricredermi. Chissà che non mi sbagli e Houellebecq geniale lo sia davvero…

 

Opera recensita: "Sottomissione" di Michel Houellebecq

Editore: Bompiani, 2015

Genere: distopico

Ambientazione: Francia

Pagine: 252

Prezzo: 17,50 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 6,5.

      

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