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martedì 17 gennaio 2023

RECENSIONE: EDWARD MORGAN FORSTER - MAURICE

Sinossi:

"Maurice" è forse il capolavoro di Forster e certamente il suo romanzo più intimo e commovente, uno squisito esercizio privato di scrittura della verità. Sullo sfondo di una società vittoriana rigida ed esclusiva, scoppia tra Maurice e Clive, compagni di college, una passione complice e innominabile. Se per Clive la storia d'amore è destinata a seppellirsi nella «normalità», per Maurice è il calvario che conduce a una nuova vita. La tormentosa affermazione della diversità ha fatto di "Maurice" il libro più autentico e sofferto di Forster: scritto nel 1914, ma tenuto segreto per tutta la vita, autobiografico e ossessivamente rimaneggiato nel corso degli anni, è la commovente testimonianza cui lo scrittore ha affidato la rivelazione della propria omosessualità. Postfazione di Marisa Bulgheroni.

 

Commento:

Beh, sento di poter tranquillamente affermare che, tra i libri letti finora di Forster, "Maurice" è quello che mi è piaciuto di più, probabilmente perché è il meno pretenzioso ed il più vero. È quello in cui più si scorge il turbamento sincero dell'autore, la sua indignazione verso una società perbenista e manierata che bada solo all'adesione a certe convenzioni sociali, al compimento di certi passi necessari per essere considerati degni, membri rispettabili di un consesso civile artefatto. E dove trova posto, in una società del genere, l'identità, l'unicità, l'essenza del singolo? Come può, in tale contesto sociale, sopravvivere chi, per qualunque motivo, si senta diverso o non intenda piegarsi ai dettami precostituiti del vivere comune? Sono questi i turbamenti che affliggono Maurice, vittima del proprio sentirsi diverso, delle normali paure che affliggono ognuno di noi mentre cresce e si forma, ma che possono finire per schiacciarci se non riusciamo ad uscirne in tempo trovando la nostra strada. Questo rischia di accadere a lui, a quest'uomo comune che si ritrova stretto tra un corpo che manda pulsioni e segnali impossibili da ignorare e la paura della legge e della morale che gli imporrebbero di soffocare il suo essere. E allora la scelta è tra soccombere all'infelicità facendo correre la vita su binari percorsi da tutti verso un destino lugubre oppure ambire al piacere – o peggio – alla felicità allontanandosi da tutto quanto è conosciuto e familiare. In questo libro la scrittura di Forster appare quantomai mordace, appassionata, intima, autentica e ci regala immagini memorabili come i tenui rumori all'allontanarsi di Alec nelle prime ore del mattino o la risata con cui Maurice si congeda definitivamente da Clive… Un romanzo da leggere, non solo perché è bello, ma anche perché è un'importante testimonianza sociale di un'epoca e perché porta in sé il travaglio di un uomo, Forster, che non ebbe la forza, il coraggio, l'avventatezza di pubblicarlo finché fu in vita, ma che in queste pagine così vere raccontò tanto di sé e della sua società.

 

 

Opera recensita: "Maurice" di Edward Morgan Forster

Editore: Garzanti, 2014 (prima ed. 1971(

Traduzione: Marcella Bonsanti

Genere: letteratura inglese

Ambientazione: Inghilterra, primo Novecento

Pagine: 336

Prezzo: 14,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

  

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