simposio lettori copertina

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mercoledì 18 gennaio 2023

RECENSIONE: SONIA AGGIO - MAGNIFICAT

Sinossi:

«Lei è Norma l’inflessibile, la regola, la legge: non può scappare. Porta indietro il braccio. Nel suo sangue si annida la sua condanna. È già stata qui, ha già lottato, e così sarà sempre. Lei è il cherubino del Magnificat, un gatto selvatico. Appartiene al fiume, non può tornare a casa».

È il 1951. In un piccolo casolare nella campagna del Polesine, dove i temporali ingoiano all’improvviso i cieli luminosi e il granturco cresce alto e impenetrabile, vivono Norma e Nilde, due cugine cresciute come se fossero sorelle dopo che un bombardamento durante la guerra ha ucciso le loro madri. Nilde è una ragazza riservata e timorosa di tutto e la sua ansia aumenta quando Norma inizia a comportarsi in maniera strana. Da quando è caduta dalla bicicletta mentre raccoglieva le ciliegie, sua cugina non sembra più la stessa: scompare senza motivo ogni volta che scoppia un temporale, è scontrosa, non le parla, impedendole persino di avvicinarsi. Nilde prova a seguirla nei campi, ascolta le voci che circolano in paese, ma non riesce a capire perché la sua Norma, il suo punto di riferimento nella vita, bella come la Madonna del Magnificat che le loro madri tanto veneravano, le stia facendo questo. Cosa spinge Norma ad allontanarsi da Nilde e a fuggire come una bestia selvatica al primo rombo di tuono? Cos’è successo quel pomeriggio lungo l’argine del fiume? Perché tra di loro quell’abisso improvviso di silenzi e bugie? Il legame indissolubile che lega le due protagoniste verrà messo a dura prova da inquietanti apparizioni e inspiegabili fughe in una storia perturbante fatta di assenze e di mistero. Sullo sfondo, una terra magnetica, insidiosa come il fiume che la attraversa: quel Po che la rende fertile ma che talvolta la travolge per riprendersi tutto. Un libro intenso e visionario in grado di scandagliare i segreti della natura e dell’animo umano. L’esordio straordinario di una giovanissima autrice.

 

Commento:

Se dovessi sintetizzare in una frase il mio pensiero su questo romanzo, direi che è certamente ben scritto, ma non mi ha convinto del tutto. Provo a spiegarmi meglio: pur essendo lei giovanissima (classe 1995), la scrittura di Sonia Aggio è adulta, ricercata, potente, eppure… Eppure vi ho trovato una vena di freddezza, quasi che volesse prendere le distanze dalla storia che raccontava, forse per non lasciarsene travolgere, forse con l'intento di raccontare meglio. Il risultato, però, è stato un libro che non mi ha coinvolto, il che è quasi assurdo data la portata degli eventi narrati. È come se il cerchio non si sia chiuso, come se il mistero non mi sia stato completamente svelato, nonostante molto di quanto raccontato trovi una parvenza di spiegazione. Probabilmente, poi, l'autrice ha peccato di poca contestualizzazione temporale: dire "1951" può non bastare se non si porta il lettore dentro la storia, a vivere il tempo della narrazione, a fidelizzare con i personaggi… e a me non è successo. Non mi è successo con Nilde, né con Norma, né con il paese in cui vivono che pure ha un suo ruolo importante… non mi ha sconvolto né addolorato quanto accaduto loro, io che piango guardando un film o leggendo di un'ingiustizia… quindi qualcosa, nel modo di raccontare questa storia, per me non è andato. C'è molto potenziale in questo libro, ma si sarebbe potuto fare di meglio nel raccontare questa storia della quale, a fine lettura, sappiamo poco o niente: non sappiamo se, al di là del mistero, ci siano collegamenti storici, se la piena si sia verificata davvero, se le superstizioni di cui è intrisa la storia siano un'invenzione letteraria o ci sia qualcosa di reale… certo, potremmo fare una ricerca su internet, documentarci, ma con così poche informazioni quasi passa la voglia. Un libro affatto brutto, s'intende, ma a parer mio restano troppe cose non dette. Ne sconsiglio la lettura? No, dategli una possibilità, specie se ne sapete più di me su quanto raccontato, ma non mi sento nemmeno di consigliarlo senza riserve. Quanto all'autrice, leggerò ancora suoi eventuali scritti perché mi incuriosisce la sua scrittura e spero possa crescere, perfezionarsi e fiorire in una grande autrice.

 

Opera recensita: "Magnificat" di Sonia Aggio

Editore: Fazi, 2022

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Polesine, bassa veneta, provincia di Rovigo

Pagine: 202

Prezzo: 17,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 6,5.

  

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