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martedì 18 ottobre 2016

RECENSIONE: LARS KEPLER - L'IPNOTISTA


Sinossi:
Si chiama Erik Maria Bark ed era l'ipnotista più famoso di Svezia. Poi qualcosa è andato storto e la sua vita è stata a un passo dal crollo. Ha promesso pubblicamente di non praticare mai più l'ipnosi e per dieci anni ha mantenuto quella promessa. Fino a oggi. Oggi è l'8 dicembre, è una notte assediata dalla neve ed è lo squillo del telefono a svegliarlo di colpo. A chiamarlo è Joona Linna, un commissario della polizia criminale con l'accento finlandese. C'è un paziente che ha bisogno di lui. È un ragazzo di nome Josef Ek che ha appena assistito al massacro della sua famiglia: la mamma e la sorellina sono state accoltellate davanti ai suoi occhi, e lui stesso è stato ritrovato in un lago di sangue, vivo per miracolo. Josef è ricoverato in grave stato di choc, non comunica con il mondo esterno. Ma è il solo testimone dell'accaduto e bisogna interrogarlo ora. Perché l'assassino vuole terminare l'opera uccidendo la sorella maggiore di Josef, scomparsa misteriosamente. C'è solo un modo per ottenere qualche indizio: ipnotizzare Josef subito. Mentre attraversa in auto una Stoccolma che non è mai stata così buia e gelida, Erik sa già che infrangerà la sua promessa. Accetterà di ipnotizzare Josef. Perché, dentro di sé, sa di averne bisogno. Sa quanto gli è mancato il suo lavoro. Sa che l'ipnosi funziona. Quello che l'ipnotista non sa è che la verità rivelata dal ragazzo sotto ipnosi cambierà per sempre la sua vita. Quello che non sa è che suo figlio sta per essere rapito...

 

Siamo in Svezia, è dicembre, pioggia e neve sono presenze costanti. Tutto, in questo libro, contribuisce a creare un’atmosfera di freddo. E’ un freddo avvolgente, che dà i brividi, che penetra nel profondo, esattamente come fa Erik Maria Bark, l’ipnotista più bravo e famoso di Svezia, durante le sedute del suo gruppo di ipnosi: conduce i suoi pazienti in un viaggio nel profondo dei loro ricordi per indurli a guardare ciò che li ha traumatizzati. Ma qualcosa va storto ed Erik è costretto a sospendere le sedute e promette di non esercitare mai più l’ipnosi. Mantiene la promessa per dieci anni, fino alla notte in cui il commissario Joona Linna lo chiama chiedendogli di ipnotizzare un giovane paziente gravemente ferito, Josef Ek. Il ragazzo ha visto uccidere i suoi genitori e la sorellina Lisa, ma c’è ancora Eveline, la sorella maggiore da salvare e l’unico a poterli aiutare è proprio Josef. Erik lo ipnotizza e ciò che scopre innescherà un’escalation di violenza inaudita ed inaspettata e la vita di Erik e della sua famiglia sarà in crescente pericolo.

Passato e presente si incontrano e si intrecciano in un crescendo di tensione, una matassa intricata che, più ci si addentra nella storia, più appare inspiegabile e difficile da dipanare.

Un thriller psicologico assolutamente consigliato, da divorare nelle fredde sere d’inverno, lasciandosi catturare completamente dalla storia, dai personaggi e dallo stile freddo, asettico, senza fronzoli di Lars Kepler che, quasi in una cronaca spietata, racconta il presente di Erik e Zimone fatto di incomprensioni e cose non dette, del loro figlio Benjamin che rischia la vita per colpa di un passato incombente e minaccioso, e del commissario Joona Linna, bello, coraggioso ed enigmatico poliziotto dal melodioso accento finlandese che, quando ha ragione (il che accade spesso) non perde occasione di farlo notare a chi ha davanti.

Un thriller che mi è piaciuto molto, il primo della serie scritta da Lars Kepler, pseudonimo di una coppia di scrittori svedesi che ha scalato le classifiche di vendita nel 2010 diventando, a giusta ragione, un caso editoriale. E poi come si fa a non adorare le atmosfere nordiche, il freddo, l’apparente ordine e silenzio che avvolge ogni cosa, caratteristiche tipiche dei thriller scandinavi? Stupendo, consigliatissimo!

 

Opera recensita: “L’ipnotista” di Lars Kepler

Editore: Longanesi, 2010

Genere: thriller psicologico

Ambientazione: Svezia

Pagine: 585

Prezzo: 18,60 €

Consigliato: sì.

 

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