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martedì 25 ottobre 2016

RECENSIONE: WULF DORN - IL SUPERSTITE


Sinossi:

Prima del silenzio. Una notte d’inverno, la strada ghiacciata, neve tutt’intorno, un’auto sbanda, si schianta contro un albero, il guidatore è gravemente ferito. Aveva appuntamento con lo sconosciuto che poche ore prima aveva rapito suo figlio Sven, mentre era fuori casa con il fratello maggiore. Adesso tutto è inutile: l’uomo sa che sta per morire. E sa che anche suo figlio morirà. Dopo il silenzio. Da ventitré anni lo psichiatra Jan Forstner vive con l’angoscia della scomparsa del fratellino. Tutto ciò che gli resta è un registratore che Jan aveva portato con sé la notte in cui erano usciti insieme e dove sono incise le ultime parole di Sven: «Quando torniamo a casa?» E poi il silenzio. E gli incubi che da quella notte non hanno smesso di tormentarlo. La notte in cui il padre è morto in un incidente d’auto.
La vita di Jan si riassume tutta in quella notte: ha studiato psichiatria come suo padre, si è specializzato in criminologia e ora è tornato al punto di partenza: alla Waldklinik, la clinica dove lavorava il padre e dove adesso lavorerà anche lui. Vorrebbe ricominciare a vivere, lasciarsi alle spalle l’incubo, ma quando una paziente della clinica si suicida, Jan si trova coinvolto in un’indagine che svelerà un segreto atroce rimasto sepolto per ventitré anni…
Un intreccio cupo e misterioso, un thriller inquietante e avvincente: il nuovo romanzo di Wulf Dorn.

 

Vi ho già parlato di Wulf Dorn e dei suoi thriller a prova di brivido, quando ho recensito per voi “La psichiatra” e “follia profonda”. Bene, “il superstite” cronologicamente si incastra proprio tra questi due romanzi: successivo alla psichiatra e prequel di follia profonda e vi assicuro che i punti in comune sono sorprendentemente numerosi. Ma andiamo con ordine.

Anche in questo caso l’ambientazione è Fhalemberg, immaginaria cittadina della Germania dove la vita sembra ruotare intorno alla Waldklinik, la clinica psichiatrica dove lavora Jan Forstner. Il giovane psichiatra è tornato nella sua città d’origine dopo 23 anni di assenza: se n’era allontanato dopo la tragica morte del padre e la scomparsa del suo fratellino Sven, di sei anni, nella quale Jan era stato direttamente coinvolto. I due fratelli erano insieme quella fredda notte di gennaio del 1985 nel parco innevato di Fhalenberg. Erano lì perché Jan voleva stabilire un contatto con una ragazza fuggita dalla clinica la notte precedente e morta davanti ai suoi occhi proprio in quel parco. Ma poi, in un attimo di distrazione di Jan, il fratellino si era volatilizzato, scomparso nel nulla. Sono questi i fatti con cui  Jan, oggi trentacinquenne, deve fare i conti da 23 anni e che sembrano sempre più legati a nuove morti sospette verificatesi in concomitanza con il suo ritorno in città ed in clinica. Leggendo l’intreccio imbastito, come al solito magistralmente, da Dorn si ha come l’impressione di entrare in un effetto domino, una spirale di morte che appare sempre più inestricabile ed inarrestabile, in un crescendo di rischio e suspense. Tutto, in queste pagine, sembra avvolto nell’immobilità del silenzio, coperto da una fitta coltre di neve, ma se il ghiaccio si spezzasse e il silenzio venisse squarciato l’esplosione sarebbe molto forte, quasi assordante.

Dorn ci ha abituati ad intrecci articolati, a rompicapo in cui nulla può considerarsi definito e fino alla fine può accadere davvero di tutto: anche in questo caso il colpo di scena finale è simile ad un boato, tanto più che per tre quarti del libro si è certi di aver individuato il colpevole. Mettendo a confronto i precedenti thriller che ho letto di Dorn, devo ammettere che questo è leggermente più lento e con meno picchi di tensione, ma non è meno affascinante, specie quando si arriva alla fine e si ha una visione d’insieme. In definitiva, probabilmente meno brillante rispetto ad altri, ma comunque consigliatissimo! Un consiglio ulteriore: se vi è possibile, leggete i libri in ordine di pubblicazione per cogliere meglio tutti i punti di contatto. Buona lettura e… buon brivido!

 

Opera recensita: “il superstite” di Wulf Dorn

Editore: Corbaccio, 2011

Genere: thriller psicologico

Ambientazione: Germania

Pagine: 440

Prezzo: 18,60 €

Consigliato: sì

Consigli correlati: “la psichiatra” e “follia profonda” dello stesso autore.

 

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