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lunedì 15 luglio 2019

RECENSIONE: ERSKINE CALDWELL - FERMENTO DI LUGLIO


Sinossi:
Estate, Georgia, estremo Sud degli Stati Uniti. Tra i campi di cotone oppressi dall’afa, l’iroso abbaiare dei cani, i cespugli gialli di polvere ai bordi delle strade, si svolge una drammatica caccia all’uomo. Katy Barlow accusa ingiustamente Sonny Clark di stupro e la comunità precipita subito nella paura. Da una parte il negro braccato, con gli occhi sbarrati dal terrore; dall’altra i suoi inseguitori, di giorno in giorno più determinati e feroci: le due facce di un mondo sinistro e crudele, protagoniste di una vicenda fitta di avvenimenti sempre più rapidi e convulsi, fino al tragico finale in cui tutti precipitano e che tutti sommerge. Fermento di luglio, pubblicato nel 1940 è il volume conclusivo del “ciclo del Sud”, un romanzo di denuncia di grande impatto, in cui Erskine Caldwell vi fotografò con estremo nitore la mentalità e l’ambiente dove era nato e continuava a prosperare il razzismo.

Commento:
Verso la mezzanotte di una calda notte di luglio, lo sceriffo di un paesino della Georgia viene svegliato da uno dei suoi due aiutanti che lo incita a raggiungerlo al più presto: sembra che Sonny Clark, un giovane nero raccoglitore di cotone, abbia violentato Katy Barlow, una signorina bianca di famiglia contadina. Quello che segue, a partire dallo sceriffo che per tutta risposta se ne va a pescare per non trovarsi invischiato nella caccia al nero, è allucinante. La quasi totalità degli abitanti della contea dà per scontato che il fattaccio sia avvenuto, nonostante la ragazza sulle prime non dica nulla; basta che lo affermino un pastore ed una distinta signora che ha creato una petizione per rimandare tutti i neri in Africa. Non esiste processo, né sommario né reale, non esiste possibilità di replica o di spiegazione per il ragazzo: il tutto si trasforma in un climax di fame e sete di sangue, vendetta, rivalsa che travolge tutti e dal singolo nero si estende ben presto all'intera "razza nera". E, per citare il titolo di un altro noto romanzo, è Cronaca di una morte annunciata, tanto più che nessuno vuol prendersi la responsabilità di fermare questa carneficina, questo lurido gioco al massacro.
Fermento di luglio è un romanzo importante, di grande impatto emotivo, in cui non c'è pietà, riscatto, speranza: c'è solo la spietata realtà dei fatti. La scrittura lineare e metodica, nonché lucida e a tratti sarcastica di Caldwell, è esattamente quel che ci vuole per raccontare questa storia. Il suo stile viene spesso messo a confronto con quello di Steinbeck – che pure io amo molto -, ma mentre in Steinbeck c'è nobiltà d'animo, fini lodevoli, volontà di riscatto, qui no, non c'è nulla di tutto questo: basti pensare che non c'è, in tutto il romanzo, un personaggio che sia totalmente, assolutamente positivo. E' un romanzo che consiglio, una lettura d'impatto che di certo vi segnerà.

Opera recensita: "Fermento di luglio" di Erskine Caldwell
Editore: Fazi, prima ed. originale 1940
Genere: narrativa americana
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 260
Prezzo: 17,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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