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lunedì 31 agosto 2020

RECENSIONE: H. G. WELLS - NEL PAESE DEI CIECHI


Sinossi:
Sperduto nelle Ande, Nuñez viene accolto da una comunità i cui membri sono tutti ciechi. Confuso dalla vita laboriosa e dai sensi finissimi dei suoi ospiti, dovrà destreggiarsi fra il proprio senso di superiorità e la loro remota saggezza: anche perché i ciechi si sono prefissi di guarirlo a tutti i costi dalla sua inspiegabile, perversa ossessione per la vista.

Commento:
Nel paese dei ciechi è un raccontino di appena sessanta pagine su cui si potrebbe stare a parlare per delle ore, tanti sono gli spunti, le suggestioni, le esattezze e le imprecisioni sui ciechi che ci regala. Pubblicato per la prima volta ad inizio Novecento, Nel paese dei ciechi (o Il paese dei ciechi secondo il titolo originario), risente molto delle conoscenze scientifiche e della cultura dell'epoca: Wells era egli stesso uno scienziato evoluzionista e le convinzioni – oggi ampiamente superate - che negli anni in cui scriveva imputavano l'insorgere della cecità a germi o imperfezioni genetiche permeano il racconto.
Nuñez, un viaggiatore colombiano al soldo degli inglesi, in seguito ad un incidente precipita in una valle luminosa e verdeggiante in cui scorge casupole dalla forma e dai colori alquanto strani; scorgendo l'ordine, la singolare geometria e la totale assenza di asperità nel terreno, finalmente egli comprende di essere giunto nel leggendario Paese dei ciechi di cui si favoleggia senza che nessuno l'abbia effettivamente visto da decenni se non secoli. Egli è giunto, effettivamente, in una valle circondata da monti e rocce, i cui abitanti da quindici generazioni sono afflitti da un morbo che li rende completamente ciechi; nessuno di loro ha mai visto la luce, anzi, nessuno di loro ha la minima idea di cosa sia la vista, né tantomeno che ci sia un altro mondo oltre le rocce che racchiudono la loro valle conosciuta e familiare. Così, quando Nuñez con la sua superiorità, i sogghigni, la spocchia, il tono saccente e vagamente professorale da vedente avvantaggiato e più colto degli stolti ciechi, giunge a portare la buona novella della vista e a parlare di luna, stelle, sole, cielo, Bogotà, mondo, città… quelli lo considerano un idiota, appena nato e perciò imperfetto, malato, pazzo. Decisamente avvincente, ironica, sagace l'avventura di quest'uomo che si inoltra con fare da sapiente in qualcosa che non conosce. Il finale dà da pensare, ma nel complesso il racconto getta interrogativi e apre a riflessioni molto, molto interessanti. Un racconto breve che merita più riletture e può dare la stura a molte discussioni.

Opera recensita: "Nel paese dei ciechi" di H. G. Wells
Editore: Adelphi, 2008
Genere: racconto di fantascienza
Ambientazione: Ande
Pagine: 60
Prezzo: 7,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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