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lunedì 17 agosto 2020

RECENSIONE: JOHN DOUGLAS - NELLA MENTE DEL SERIAL KILLER


Sinossi:
La storia vera di come John Douglas, agente dell'FBI e pioniere dei cosiddetti serial killer profiler, partecipò alla caccia di uno dei più conosciuti serial killer della storia statunitense. Per 31 anni l'uomo, che si firmava BTK (Bind Tortur Kill - Lega Tortura Uccide) ha terrorizzato la città di Wichita, in Kansas, aggredendo, violentando e strangolando moltissime vittime, deridendo la polizia e vantandosi dei suoi crimini efferati con giornali e televisioni. Dopo i primi omicidi scomparve nel nulla, per riapparire nove anni dopo, lamentandosi della poca attenzione ricevuta e rivendicando altri delitti a lui non attribuiti. Quando finalmente fu catturato, si rivelò essere Dennis Rader, sessantunenne uomo di chiesa, sposato e padre di due figli. John Douglas, rinomato per aver aiutato a risolvere altri casi, fu convocato come consulente per i delitti di BTK nel 1980 e collaborò alle indagini fino al definitivo arresto. Dopo la sentenza, ottenne interviste esclusive non solo da Rader, ma anche dai suoi familiari ed amici.

Commento:
Nella mente del serial killer è il racconto, fatto dalla voce autorevole di chi ha contribuito al suo arresto, della storia criminale di un uomo che per trent'anni ha ucciso almeno dieci persone, soprattutto donne, in una cittadina del Kansas riuscendo a condurre una doppia vita e a non farsi prendere pur irridendo la polizia, rimproverandola per non avergli attribuito tutti i delitti e non avergli dedicato abbastanza attenzione. Quest'uomo è Dennis Rader, nella dimensione privata sposato, padre di due figli, assiduo frequentatore della Chiesa, nella dimensione "pubblica", quella da killer, è conosciuto come BTK, lega, tortura, uccidi. Grande appassionato di bondage e amante delle legature con corde, stoffa, biancheria intima, Btk ama torturare psicologicamente le sue vittime, far sì che l'assoggettamento duri a lungo, perché sappiano di essere in suo potere; dopo di che le strangola o le soffoca e molto spesso si masturba sul cadavere. Sceglie con cura le sue vittime, è organizzato, fantastica lungamente su cosa potrebbe far loro, ma spesso imprevisti e contrattempi lo costringono ad affrettare i tempi di esecuzione dell'omicidio. I ricordi del delitto, i particolari, placano temporaneamente la sua fame perenne di vite umane. Per John Douglas e per molti altri agenti Btk è stato inafferrabile per trent'anni, salvo poi tradirsi proprio per uno smodato desiderio di notorietà, di fama, che l'ha portato a fidarsi della polizia. Una volta in prigione, mentre scontava la condanna a dieci ergastoli, Douglas l'ha incontrato ed intervistato; nel libro, oltre al resoconto dell'attività criminale di Rader, troviamo l'intervista, molte considerazioni di Douglas e, cosa più interessante, alcune parti del diario di Btk. In generale posso dire che il libro mi sia piaciuto, affronta la vicenda con approccio professionale, tecnico, psicologico, senza sensazionalismi eccessivi ma neppure limitandosi ai fatti. Tuttavia ciò che mi ha disturbato è stata la presenza di fatti personali, giudizi, esternazioni esplicite dell'autore: l'odio e il disprezzo mostrati da Douglas verso Rader e altri come lui sono comprensibili, ma forse non avrei voluto trovarli in un libro.
A parte questo, a chi ama il true crime e i serial killer questo libro potrebbe piacere. Una piccola avvertenza: dati gli argomenti trattati, è scontato che ci siano scene crude che a qualcuno potrebbero dar fastidio.

Opera recensita: "Nella mente del serial killer" di John Douglas
Editore: Edizioni clandestine, 2008
Genere: biografia, true crime
Ambientazione: Wichita, Cansas, Stati Uniti
Pagine: 298
Prezzo: 15,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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