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martedì 3 aprile 2018

RECENSIONE: KEN FOLLETT - LA CRUNA DELL'AGO


Sinossi:

1944. Mancano poche settimane al D-Day. Per sviare l'attenzione dei tedeschi dalle coste della Normandia, dove avverrà lo sbarco, gli Alleati hanno radunato

una finta armata nella regione dell'East Anglia. Il depistaggio sembra funzionare, ma un agente tedesco scopre la messinscena. Senza che il Sservizio segreto

britannico si sia mai accorto della sua pericolosa presenza, sono ormai parecchi anni che vive a Londra in incognito. Il suo nome in codice è l'Ago ed

è stato scelto personalmente dal Fürher.

 

Commento:

Cosa non può fare un bravo scrittore… Anche portarti dove non avresti mai pensato di andare. Io non avrei mai pensato, ad esempio, di poter parteggiare per una spia tedesca al servizio di Hitler, eppure… “La cruna dell’ago” è il primo libro che leggo di Follett e l’ho trovato davvero molto interessante: non è facile, infatti, creare una spy story che sembri realistica partendo da un fatto realmente accaduto e circostanziato come la preparazione dello sbarco in Normandia durante la seconda guerra mondiale.

E’ questo, infatti, il punto di partenza e di arrivo di questo thriller storico dall’alto potenziale adrenalinico. Durante la guerra, oltre all’attività al fronte, molti importanti risultati vengono raggiunti, si sa, dai servizi di Intelligence, come li chiamiamo oggi. Durante la prima e la seconda guerra mondiale gli uomini che si occupavano di questa rete di comunicazioni erano definiti semplicemente spie; c’era così lo spionaggio ed il controspionaggio, in una fitta rete di persone, contatti, messaggi cifrati e uomini costretti a fare il doppiogioco per sopravvivere. Molte spie dilettanti venivano catturate e costrette a trasmettere messaggi sbagliati ai loro “datori di lavoro” per avere salva la vita. Ma ciò non accadeva con le spie di professione, ben più addentrate nel sistema e molto più pericolose e difficili da stanare. Il migliore delle spie di professione fra le fila dei tedeschi era Faber, Dienabel, “Stiletto”. Faber è una spia tedesca professionista, infiltrata in Inghilterra sotto varie coperture già da anni. Quando l’Intelligence britannica si accorge della sua presenza e si mette in moto per stanarlo, lui ha un vantaggio di anni di esperienza, preparazione, intelligenza, nervi saldi… ma anche le spie, infondo, molto infondo, sono persone. E proprio quando un’importante scoperta gli permetterebbe di salvare il suo Paese dalla débagle, proprio nell’ultimo, estremo tentativo di difendere la sua patria, sarà un’unica esitazione a minacciare il suo lavoro e la sua vita… un’esitazione bellissima, nascosta sotto informi abiti da pescatore, ma con folti riccioli e un corpo flessuoso e pronto ad offrirsi.

Un libro che parte un po’ in sordina, quasi “in incognito”, portandoci nelle vite e nel passato dei protagonisti, per poi tessere senza più requie la ragnatela che ci intrappolerà nelle pagine. Un’ottimo thriller storico, una spy story emozionante, che tiene col fiato sospeso fino all’ultimo. Mi sembra un buon punto di partenza per chi, come me, voglia cominciare a conoscere l’autore senza affrontare da subito i suoi romanzi storici certamente più impegnativi. Consigliato, dunque, a tutti!

 

 

 

Opera recensita: “La cruna dell’ago” di Ken Follett

Editore: Mondadori, prima ed. 1978

Genere: spy story-thriller storico

Ambientazione: Inghilterra, Seconda guerra mondiale

Pagine: 363

Prezzo: 12,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

 

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