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sabato 22 dicembre 2018

RECENSIONE: JEFFERY DEAVER - IL BACIO D'ACCIAIO


Sinossi:
Amelia Sachs è sulle tracce di un killer. Lo ha individuato, anche se ancora non ne conosce l'identità, e lo sta cercando in un affollato centro commerciale di Brooklyn. Pochi, pochissimi istanti prima che la detective entri in azione, però, accade qualcosa: il pannello di una delle scale mobili cede improvvisamente, un uomo cade tra gli ingranaggi e muore stritolato dai denti metallici. Mentre Sachs si precipita in aiuto della vittima, il killer riesce a fuggire. Si è trattato davvero di una fatalità? Lincoln Rhyme, dimessosi dopo una missione andata storta, torna al lavoro nel tentativo di aiutare la famiglia della vittima a ottenere un risarcimento. Le indagini confluiranno però in un unico caso: un killer sabota i dispositivi di controllo di macchinari industriali ed elettrodomestici di uso comune, trasformandoli in armi letali. Come prevedere le prossime mosse dell'assassino? Mentre la conta delle vittime minaccia di aumentare, Sachs e Rhyme devono correre contro il tempo per svelare l'identità dell'uomo e scoprire quale sia il suo obiettivo ultimo. A coadiuvare la coppia di detective c'è anche Juliette Archer, affascinante tirocinante del celebre criminologo, come lui costretta su una sedia a rotelle. Con le sue intuizioni Juliette offrirà un contributo decisivo alla soluzione del caso.

Commento:
Un altro caso per Lincoln Rhyme, stavolta non consulente del NYPD, ma coadiutore di un avvocato per un risarcimento in una causa civile… almeno all'inizio. Stavolta il caso riguarda l'"internet delle cose", ossia l'utilizzo dei dispositivi intelligenti o integrati che tanto vanno di moda ai giorni nostri: bello, bellissimo poter controllare a distanza i nostri dispositivi elettronici, accendere il riscaldamento poco prima di tornare a casa, mettere a scaldare la cena sul nostro piano di cottura I-tech, controllare cosa fa nostra figlia a due case di distanza tramite il baby monitor… ma siamo davvero certi di avere il pieno controllo su questi dispositivi e, conseguentemente, sulla nostra vita? Deaver immagina uno scenario verosimile nel quale un killer akera il controller di alcuni dispositivi integrati e provoca morti atroci e dolorose. Come al solito, quindi, ci ritroviamo a fare i conti con le dinamiche della nostra società, caratteristica peculiare di tutti i thriller di Deaver. Tante sono, però, le situazioni parallele, professionali e private, che si intrecciano al caso e al lavoro dei nostri detectives. In particolare, questo thriller vede un bel po' di tensione fra Lincoln e Amelia, in parte provocata dalle dimissioni di Rhyme dal lavoro con la polizia, in parte causata dalla comparsa di due personaggi finora marginali nella vita di Amelia e di una nuova tirocinante di Rhyme, Juliette Archer, molto competente ed attiva, che sembra avere un ottimo feeling con il criminalista.
Venendo alle considerazioni personali, ho trovato questo thriller un po' sottotono rispetto agli standard cui Deaver ci ha abituati, in particolare nelle scelte linguistiche: non so se sia un "problema" di traduzione, ma ho provato più volte, durante la lettura, un senso di smarrimento, quasi di decadimento del linguaggio sempre preciso, accurato e mordace nei precedenti thriller della serie. Questo particolare, unito a qualche ridondanza nella storia, mi ha fatto apprezzare meno questo libro rispetto ad altri… sebbene, come dico spesso, si tratti sempre di Deaver, quindi parliamo sempre di ottimi thriller. In ogni caso… che il nostro Jeffery fosse un po' stanco? Vedrò nel prossimo caso e vi saprò dire presto.

Opera recensita: "Il bacio d'acciaio" di Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli, 2016
Genere: thriller
Ambientazione: New York
Pagine: 559
Prezzo: 20,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.


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