Sinossi:
Megan Collier è una
ragazzina "difficile": timida, solitaria, piena di rabbia. Rabbia
soprattutto nei confronti dei genitori, Bett e Tate, divorziati da poco e
troppo presi da se stessi per accorgersi di lei. Fortuna che ora c'è il dottor
Peters, il suo nuovo psicanalista. Gli sono bastate poche sedute per stregare
Megan: con il suo sguardo magnetico e la voce ferma e suadente, è il solo che
riesca a far crollare le barriere della ragazza. Finché un giorno,
all'improvviso, Megan scompare. Adesso i suoi genitori dovranno per forza
accorgersi di quella figlia che non si erano mai preoccupati di conoscere, e
che forse ha voluto fuggire proprio da loro. Ma Megan non è scappata: ben
presto, infatti, dietro la sua sparizione si profila una lucida trama di ricatto
e vendetta, ordita da qualcuno in grado di tenere in scacco Megan, e abilissimo
a scavare nel passato della famiglia Collier. Se vogliono salvare la figlia, e
scoprire chi li ricatta e perché, Tate e la sua ex moglie dovranno scendere
negli inferi del proprio passato, camminando loro stessi, insieme al misterioso
ricattatore, in bilico sul sottile confine tra realtà e follia.
Commento:
E' sabato mattina e Megan parcheggia la sua Tempo per
recarsi a quell'inutile seduta con lo psicoterapeuta che sostituisce il suo
medico consueto. E' convinta che sarà una perdita di tempo come i precedenti
incontri, ma ben presto capisce che forse qualcosa di diverso e di buono c'è:
ad accoglierla nello studio c'è un giovane medico dalla voce straordinaria:
suadente, consolatoria, rassicurante. Un medico molto diverso dal vecchio e
noioso predecessore, che sembra scavarle nei pensieri, sembra riuscire a tirar
fuori la sua rabbia e soprattutto sembra conoscerla meglio di chiunque altro.
Ma la realtà non è mai rosea come può sembrare: ormai, quando Megan si accorge
che quest'uomo l'ha drogata, è troppo tardi. Riusciranno Beth e Tate, i suoi
genitori separati, a capire che non è scappata come potrebbe sembrare e a
trovarla in tempo? E soprattutto… chi l'ha rapita? E perché?
Un thriller psicologico non originalissimo, ma ansiogeno sin
dalla prima pagina. Non è uno dei libri migliori di Deaver, ma è comunque ben
scritto e ben congegnato. Come dico sempre: è comunque un libro di Deaver! Lo
consiglio come lettura "leggera", se avete voglia di qualche buon
brivido e comunque di una morale: sì, perché anche i thriller – checché ne
pensino alcuni – insegnano qualcosa, e qui si parla di incomunicabilità tra
genitori e figli e dell'importanza vitale delle parole.
Opera recensita: "La figlia sbagliata" di Jeffery
Deaver
Editore: Rizzoli, 2010
Genere: thriller psicologico
Ambientazione: Virginia-Stati Uniti
Pagine: 358
Prezzo: 18,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
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