Sinossi:
Scott Carey sta percorrendo
senza fretta il tratto di strada che lo separa dal suo appuntamento. Si è
lasciato alle spalle la casa di Castle Rock, troppo grande e solitaria da
quando la moglie se n'è andata, se non fosse per Bill, il gattone pigro che gli
tiene compagnia. Non ha fretta, Scott, perché quello che deve raccontare al
dottor Bob, amico di una vita, è davvero molto strano e ha paura che il vecchio
medico lo prenda per matto. Infatti Scott sta perdendo peso, lo dice la
bilancia, ma il suo aspetto non è cambiato di una virgola. Come se la forza di
gravità stesse progressivamente dissolvendosi nel suo corpo. Eppure, nonostante
la preoccupazione, Scott si sente felice, come non era da molto tempo, tanto
euforico da provare a rimettere le cose a posto, a Castle Rock. Tanto, da
provare a riaffermare il potere della parola sull'ottusità del pregiudizio.
Tanto, da voler dimostrare che l'amicizia è sempre a portata di mano.
Commento:
Questo libro è uscito oggi
ed io non ho voluto aspettare neanche un giorno per leggerlo. Perché? Perché
avevo letto da qualche parte che questo sarebbe stato un racconto in cui
predomina la positività e questo è a dir poco inconsueto per Stephen King. E in
effetti, ora che l'ho finito, posso dirvi che questo è un libro assolutamente
fuori dai canoni "kinghiani": innanzitutto si legge in una sera… e
già questo è strano per King; poi non c'è un filo di horror o thriller… c'è una
forte connotazione fantascientifica o fantastica o paranormale, definitela come
credete, ma nulla di spaventevole; poi, tecnicamente, qui non muore nessuno, il
che è del tutto inconsueto in un libro di King… eppure questo libricino l'ha
scritto Stephen King e si sente: si sentono le sue convinzioni e i buoni
sentimenti che cerca di inculcarci in ogni suo libro; si sente tutta l'analisi di
un profondo conoscitore ed osservatore della società in cui vive e la critica
forte e necessaria a ciò che, soprattutto di questi tempi, non va. C'è tutto
questo in poche pagine. Tanti sono i temi affrontati: il pregiudizio,
l'omosessualità, la diversità, il branco, l'amicizia profonda, la capacità di
affrontare con coraggio ciò che ci accade senza deprimerci, l'altruismo, la
capacità di lasciar andare e di sorridere alla vita… o alla morte. "Elevation"
è soprattutto questo: un inno all'accettazione dell'altro, alla sana
convivenza, al buon vivere civile lasciandosi alle spalle i pregiudizi, l'odio
e il rancore. Tutto questo ci viene raccontato attraverso la storia di un uomo
normale, Scott Carey, un bel po' sovrappeso per la verità, che improvvisamente
perde peso senza però dimostrarlo esteriormente. Anche l'inesorabile perdita di
peso e la sua conseguente "agilità" di movimento è un chiaro invito a
lasciar andare le zavorre che ci tengono ancorati alla terra e, per dirla con
Umberto Eco, a prendere la vita con leggerezza, planando sulle cose senza
macigni sul cuore.
Un'ultima nota a margine:
per buona parte della lettura, onestamente, mi sono chiesta se questo libro
fosse una genialata alla King o una gran… come definirla… presa in giro? Beh, a
lettura completata, ho voglia di propendere per la prima ipotesi.
Opera recensita:
"Elevation" di Stephen King
Editore: Sperling e Kupfer,
2019
Genere: narrativa americana
Ambientazione: Castle Rock
(Maine)-Stati Uniti
Pagine: 194
Prezzo: 15,90 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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