simposio lettori copertina

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mercoledì 22 aprile 2020

RECENSIONE: TOSHIKAZU KAWAGUCHI - FINCHè IL CAFFè è CALDO


Sinossi:
In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutti scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo. Finché il caffè è caldo è diventato un caso editoriale in Giappone, dove ha venduto oltre un milione di copie. Poi ha conquistato tutto il mondo e le classifiche europee a pochi giorni dall’uscita. Un romanzo pieno di fascino e mistero sulle occasioni perdute e sull’importanza di quelle ancora da vivere.

Commento:
Quante volte ci siamo detti "Ah, se potessi tornare indietro…", "Come sarebbero andate le cose se quel giorno avessi detto… fatto… non detto… non fatto…", o anche "Quanto vorrei vedere nel futuro…!". Beh, c'è un posto, a Tokyo, in cui si può viaggiare nel tempo: è una caffetteria molto speciale, esiste da più di cent'anni, non è appariscente, è piccola e non esattamente accogliente… ma in questo posto si può viaggiare nel tempo. Tuttavia ci sono delle regole da rispettare, molte regole, volte proprio ad evitare che l'aspirante viaggiatore prenda la cosa a cuor leggero: viaggiare nel tempo è una cosa molto seria, lo si può fare una volta sola, in un senso solo, e qualunque cosa si faccia nel viaggio, il presente non cambierà. Ultimo, indispensabile accorgimento, bisognerà restare fuori dal presente solo finché il caffè è ancora caldo.
Un romanzo, questo, in bilico tra sogno e realtà, tra plausibile e irreale; una storia inverosimile che, nelle mani sapienti di un autore giapponese abituato per cultura a non fermarsi davanti all'irrazionale, diventa possibile, credibile persino. Un racconto dolceamaro che evidenzia quanto sia importante, a prescindere da come sia stato il nostro passato, puntare tutto sul presente, scegliere, vivere con oculatezza, al massimo delle proprie possibilità. Il passato non cambia, il presente forse sì e di sicuro può influenzare il futuro… quello sì, dipende da noi. Una lettura piacevole che ci porta in un mondo ovattato in cui tutto diventa un po' più possibile. Consigliato.

Opera recensita: "Finché il caffè è caldo" di Toshikazu Kawaguchi
Editore: Garzanti, 2020
Genere: narrativa giapponese
Ambientazione: Giappone
Pagine: 192
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8
Colonna sonora sperimentata: Lisa Hono.

1 commento:

  1. Ciao Rossella :) Che bella recensione questa, l'atmosfera che hai ricreato mi ricorda molto quella di Memorie di una geisha

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