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domenica 27 gennaio 2019

RECENSIONE: ELIE WIESEL - LA NOTTE


Sinossi:
Una testimonianza atroce e pulsante della morte di Dio, nell'anima di un bambino.
"Ciò che affermo è che questa testimonianza, che viene dopo tante altre e che descrive un abominio del quale potremmo credere che nulla ci è ormai sconosciuto, è tuttavia differente, singolare, unica. (...) Il ragazzo che ci racconta qui la sua storia era un eletto di Dio. Non viveva dal risveglio della sua coscienza che per Dio, nutrito di Talmud, desideroso di essere iniziato alla Cabala, consacrato all'Eterno. Abbiamo mai pensato a questa conseguenza di un orrore meno visibile, meno impressionante di altri abomini, ma tuttavia la peggiore di tutte per noi che possediamo la fede: la morte di Dio in quell'anima di bambino che scopre tutto a un tratto il male assoluto?" (dalla Prefazione di F. Mauriac).

Commento:
Non ci credevano Elie e la sua famiglia credente, non ci credevano nella sua cittadina della Transilvania, non credevano che la deportazione e il genocidio di tante persone, un tale abominio, potesse succedere. Non credevano che potesse accadere in Europa, in una società civilizzata, non credevano che, soprattutto, potesse succedere sotto gli occhi di Dio. Li avevano avvertiti, ma non ascoltarono… perciò quando accadde a loro non erano preparati.
Elie aveva quindici anni quando entrò per la prima volta in un campo di concentramento. Non era preparato al fumo nero e all'olezzo di carne bruciata che era lì ad accoglierlo; non era preparato ad essere separato dalla madre e dalla sorella; non era preparato – lui che tanto amava Dio e studiava il Talmud ed osservava i precetti e pregava e testimoniava l'amore di Dio – a vedere consumata la sua fede dall'orrore del campo. E ben presto l'unico obiettivo, da Aushwitz a Buna a Bukenvald, divenne sopravvivere e non perdere suo padre, non allontanarsi mai da lui, non lasciarsi separare dall'unica persona che gli era rimasta.
Ma il campo, per quanto tu ti opponga, ti cambia dentro, cambia le tue priorità, ti svuota anche dell'anima. Resta solo il corpo che ti porti dietro come un peso. Restano solo le tue membra, il freddo, l'orrore. Non c'è più neanche un Dio cui rendere grazie o a cui chiedere aiuto. Abbiamo letto ed ascoltato tante testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto… questa, però, viene da un adolescente cui sono stati strappati i resti di un'infanzia, cui è stato imposto di diventare uomo di colpo, cui è stata strappata persino l'anima d'uomo. Non lo credevano possibile… invece è accaduto ed è accaduto a loro.

Opera recensita: "La notte" di Elie Wiesel
Editore: Giuntina, prima ed. 1958
Genere: autobiografia, testimonianza
Ambientazione: Transilvania, Germania, 1944-1945
Pagine: 112
Prezzo: 10,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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